Premio Nazionale del Design Nautico

V Edizione

Premio Design Nautico - logo

Tema: “HOUSE BOAT”

Ideato e curato da Cluadia Ciccotti Design

I Progetti.

Categoria Professionisti

Vincitore.

“Progetto maturo che denota non solo esperienza nel settore specifico navale, ma anche chiarezza nel definire i “confini” propri del design, rispondendo in modo corretto a tutti i parametri fondamentali.”

Massimo Di Nicolantonio

“Per.Ma.Re. Pescara Marina Resort”

Architetto, è Professore associato di Disegno industriale presso l’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara. Docente dei corsi di Interior design 1 e Contemporary interiors nel Corsi di Laurea in Design.

Ha vinto concorsi nazionali (Due barche da sognare, 1998, Premio nazionale di Design Nautico, 2021) e ottenuto menzioni per i progetti proposti (Due barche da sognare, 1999; Premio Nazionale di design nautico, 2016). E’ socio della SID, Società italiana del design. E’ Chair della Conferenza internazionale “Additive Manufacturing, Modeling Systems and 3D Prototyping”, affiliata ad AHFE 2019, International Conference on Applied Human Factors and Ergonomics.

Autore e co-autore di oltre 60 pubblicazioni nazionali e internazionali edite su atti di congressi, libri e riviste. Dal 2013, è delegato all’internazionalizzazione per il Dipartimento di Architettura,
nell’ambito del programma Erasmus Plus, Key Action 1, contact professor con le Università partners, e attività di tutor per la mobilità studentesca. Professionalmente si occupa di yacht design. In particolare, dal 2003 collabora come consulente, con lo studio AVC, A. Vallicelli & Co, yacht designers and naval architects, con cui ha sviluppato molti progetti di imbarcazioni e navi da diporto a
vela e motore, contribuendo relativamente ad aspetti connessi all’exterior e all’interior design.

Per.Ma.Re. Pescara Marina Resort, è la denominazione del concept estetico morfologico funzionale di un natante multiscafo pensato sia per uso privato che per la diffusione di un servizio di ricettività turistica in differenti contesti ambientali (litorale, fluviale e lacustre), e la cui flessibilità funzionale permette differenti configurazioni di layout distributivo interno ed esterno.

La piccola imbarcazione, classificabile “D” secondo le norme per la certificazione CE delle imbarcazioni da diporto, è pensata per una navigazione lenta in acque interne e costiere, finalizzata allo svolgimento di attività di entertainment ed ospitalità diffusa, per piccoli nuclei familiari, coppie e single. Può interessare diversi tipi di utenza; da quella privata a quella imprenditoriale turistica operante nel settore dei “Marina Resort”, comprensiva dei differenti target interessati a questa particolare tipologia di offerta ricettiva.

L’imbarcazione è dotata di sistemi di accesso a prua, poppa e sulle due murate, 2 helm station posizionate a prua via del main deck e a prua via del sun deck. Il sun deck è accessibile da entrambe le terrazze, tramite due scale aeree posizionate a prua e a poppa del piccolo natante. Per l’accesso da e per la banchina è prevista una passerella custom rientrante con movimentazione idraulica. Il natante è dotato di due scale amovibili ed impacchettatili per la discesa e la risalita dall’acqua.

Parte della copertura integra la tecnologia solare con pellicole termoretraibili e cellule microamorfe fotovoltiche; l’assorbimento di energia solare, accumulata nel battery pack posizionato nelle sentine dei due scafi è utile sia per la gestione della propulsione verde, che per la gestione delle utenze di bordo, oltre che per aumentare l’autosufficienza dell’imbarcazione. Per la propulsione l’orientamento è rivolto all’attuale concetto di Eco-Navigazione Silenziosa; l’adozione della propulsione elettrica, la cui progettazione oggi è altamente customizzabile garantisce l’abbattimento delle emissioni, della rumorosità, del cattivo odore da carburante, più in generale una riduzione dei costi di gestione.

L’intera piattaforma è realizzabile in lega di alluminio-magnesio 5083 (lamiere, frames, correnti); teck/teck sintetico per i paioli esterni; Acciaio AISI 316 per handrails e telai di contenimento delle finestrature e sliding windows, policarbonato compatto per le superfici permeabili. La volumetria interna può essere organizzata con due differenti tipologie di layout: Marina 1 per uso familiare, dotato di mini saloon, kitchen, guest cabin, owners’ cabin, bathroom; Marina 2, per uso individuale o di coppia, dotato di saloon/lounge, mini bar, wellness, owner’s suite. Per le finiture interne del layout Marina 1: teck burma cerato, teck burma, corian bianco, tessuto nabuk beige, gelcoat bianco; per le finiture interne del layout Marina 2: noce americano sbiancato, marmo alleggerito Lapislazzuli, corian nero, tessuto nabuk azzurro, laccato lucido bianco/nero, vetri mirroring. Per entrambe le versioni è previsto un grande sun deck esterno, organizzato con idromassaggio, sunbath con copertura tessile movimentatile, supporti per le consumazioni e oggetti personali, helm station secondaria. All’occorrenza, l’intero sun deck può essere oscurato con un tendaggio leggero supportato da pali in carbonio.

In conclusione,Per.Ma.Re è un concept stilistico/funzionale, risultato di uno studio finalizzato a rappresentare un concetto di prodotto sotto il profilo dei suoi elementi formali (estetico-morfologici), ed ergonomico-funzionali (accessibilità, gestione e governo delle attività, ospitalità), che adotta le potenzialità della permeabilità, delle nuove tecnologie, le qualità percettivo-tattili dei materiali, come presupposto per esaltare la relazione utente-prodotto, al fine di evocare una idea di comfort dell’esperienza “nautica” paragonabile alle più sofisticate imbarcazioni per il diporto nautico.

Menzione d'onore

Michela Ricci, Matteo Cota, Paola D’Agata

“Floralux”

Michela Ricci, Matteo Cota e Paola D’Agata sono tre giovani designer laureati nel triennio all’ISIA di Pescara in Prodotto e Comunicazione. Michela Ricci e Paola D’Agata hanno proseguito gli studi presso lo stesso istituto con la specialistica in “Multimedia design” e successivamente hanno conseguito un master in “Digital Marketing”. Matteo Cota laureato magistrale in “interior e Urban Design” presso l’accademia Santa Giulia di Brescia è inoltre, ad oggi, Socio Professionista Senior di AIPI “Associazione Italiana Progettisti d’interni”.
Nel 2021 hanno fondato la MIMAPA DESIGN FARM, un’agenzia creativa di comunicazione ed interior design.

Relazione descrittiva del progetto

Floralux nasce dall’esigenza dell’uomo di avvicinarsi alla natura, ad uno stile di vita lento e sostenibile.

Con il crescente stress dovuto dalla complessa società post moderna, l’uomo necessita un posto lontano dalla confusione tecnologica e più vicino al mondo naturale, in cui rifugiarsi e ritrovare il proprio benessere interiore.

Floralux è stata progettata secondo questi valori, offrendo un’esperienza di lusso, immersa non solo nell’acqua ma anche nel verde. Il progetto prende infatti ispirazione dalla bio architettura. All’interno della barca sono presenti determinate piante come il bambù e la felce che, innaffiate tramite un sistema di micro irrigazione dell’acqua piovana, depurano l’aria e assorbono l’umidità che si crea facilmente all’interno dei natanti.

La navigazione è facilitata dall’utilizzo di pannelli solari che permettono un approvvigionamento energetico sostenibile.

Per lo smaltimento dei liquami è stato invece pensato un maceratore.

Il legno utilizzato è di canapa, materiale ecosostenibile dotato di un tempo di crescita molto più rapido.

La tinteggiatura sia dell’interno che dell’esterno è realizzata con una pittura naturale sempre a base di canapa che ha notevoli caratteristiche come: resistenza alle radiazioni UV ed agli agenti atmosferici, idrorepellenza e traspirabilità.

Floralux è una vera e propria casa galleggiante, pensata per due persone e per il loro animale domestico. Essendo infatti pet friendly, questa houseboat risolve un problema molto diffuso: quello di andare in vacanza con tutti i propri affetti.

Questo natante, ha l’obiettivo di ridare valore allo slow living, all’apprezzare il dolce scorrere del tempo. Grazie alla sua navigazione lenta, Floralux permette di rilassarsi sull’amaca a poppa, di deliziarsi a fine giornata con un aperitivo nel cocktail bar sottocoperta, di guardare le stelle comodamente dal proprio letto o sull’upper deck, al chiaro di luna, davanti ad un piccolo falò.

Luciano Bracciani

“Oceano”

Architetto Luciano Bracciani iscritto all’Ordine degli Architetti di Roma e provincia dal 1981 con numero 5783.

Attività professionale rivolta alla progettazione urbanistica insieme a quella architettonica e di ristrutturazione interna.Spesso incaricato per progetti strutturali e per interior design che legano tali attività alla Direzione lavori oltre che attività peritale presso il Tribunale Civile di Roma.

La completezza della pratica di Architetto mai disgiunta dalla Conoscenza e dalla Applicazione dell’Arte alla Tecnica coniugando il tutto per rendere il “lavoro” di Architetto completo ed appagante.

Descrizione sintetica

Uno spazio molto piccolo ma ricco di possibilità.

Un tetto su cui si può camminare e prendere il sole, uno spazio il solarium che permette anche di utilizzarlo come fonte energetica.

Molto compatto e geometrico, le superfici trasparenti sono di più di quelle opache ed ogni millimetro ne esalta l’uso nel minimo spazio ed ogni minimo spazio viene esaltato per la sua pluralità d’uso multitasking.

La pelle dell’houseboat ha lo stesso colore e consistenza di quello dei pesci, riflette il mare e tutto quello che lo circonda, ogni houseboat è un elemento che rifletterà la Natura dove troverà spazio.

Carpenteria civile come  ed insieme alla carpenteria marinara per configurare un piccolo e confortevole habitat umano da inserire in contesti naturali.

Relazione tecnica

L’argomento “ houseboat “ è uno spunto per tentare di unire diverse esigenze utilizzando contemporaneamente elementi di “carpenteria civile “, le esigenze sono quelle umane ovvero di “  abitare “ con quello di “ galleggiare “.

Ho fatto una ricerca in Italia di esperienze di houseboat in alcuni litorali ed ho notato come questi oggetti architettonici a vocazione marinara rappresentano un modo di vivere molto particolare rispetto la terraferma.

In primis i tagli di tali “ compound “ molto compatti ma allo stesso tempo pieni di comodità come la ipotetica ricerca di una residenza marina che dovrebbe avvicinarsi emotivamente a quelle splendide barche o catamarani che esplodono dalla volontà di gloriare la vita sul mare.

Le houseboat tranne qualche differenza sostanziale non ambiscono all’Oceano ne sentono il bisogno di galleggiare in moli riempiti da fantastiche imbarcazioni anche con lo spazio “ elicottero “, le houseboat rappresentano una vita orientata al mare al suo rumore ed al suo odore.

In virtù di questo presento questa ipotesi progettuale come una “ residenza marina “non una ipotesi di barca principesca o superaccessoriata ma come una specie di “ focolare “ dove ritrovare gli spazi per far convivere l’amicizia o la famiglia.

Pertanto la forma scatolare e l’uso di materiali ereditati dalla tecnologia edilizia di terra contribuiranno a creare un ambiente pieno di brezze marine o di piatti a base di pesce, una magic box dove far riposare la calma ed il gusto del piacere nella convivenza.

L’uso di Xlam, lamellare con tutte le giunzioni a secco e l’inserimento della “ meccanica “ nella coppia di reticolari che sosterranno sia i pannelli fotovoltaici o il comune telo impermeabile colorato a strisce, tutto riporterà il posto della serenità e del piacere di una serata in riva al mare ed anche la eventuale presenza di altre houseboats anche diverse renderà il molo una situazione “ umana “ un posto dove essere felici.

Strutturalmente è risolta in modo molto semplificato, i pannelli Xlam racchiudono gli spazi di mq 35(un container più o meno)e l’inserzione di una coppia di lamellari contiene la copertura aggettante ed avvolgente.

Le stesse aperture sono mediate, con infissi in alluminio colorato, dalla comune edilizia confermando l’appartenenza dell’eventuale “ abitante “ terrestre al pescatore o all’abitante marino che sa di scirocco e di salsedine e tali materiali risponderanno ad esigenze manutentive in ambiente salino.

Dove ci si accorge di essere a galleggiare in acqua(fosse solo quella statica)come degli enormi pesci con la finitura esterna in lamelle metalliche che oltre a fare brillare questi “ edifici galleggianti “ alla luce del tramonto o del sole nascente ad est come la pelle scintillante permetterà l’inserimento di tali manufatti  che sarà leggero e trasmetterà l’orizzonte infinito del mare o la calma bucolica dell’invaso terrestre.

L’houseboat nonostante la scelta di essere un contenitore terrestre con l’ausilio di queste piccolissime e modeste scelte di progetto rappresenterà l’eterna magia e bellezza del mare, senza necessità di fuggire nell’Oceano con una barca da novanta piedi con o senza piattaforma per l’ elicottero.

Tavola 1 (clicca per ingrandire)

Tavola 2 (clicca per ingrandire)

Francesco Crotti

“WHALE”

1975: maturità tecnica per geometri, conseguita presso Istituto G. Quarenghi, Bergamo.
1978: diploma di fotografo professionista, corso triennale Regione Lombardia
1986: laurea in architettura presso il Politecnico di Milano anno accademico 1985/86.
Titolo tesi- Bergamo: le Valli e la loro ferrovia, uomini, tecniche, ideologie nella storia di un “oggetto-segno” del tempo. Relatore: prof. Ida Farè.

Nasco a Bergamo nel 1955, dove frequento l’istituto per geometri nella sezione serale e contemporaneamente inizio il percorso lavorativo prima in uno studio d’architettura, vivendo il “fare architettura” anche se solo come semplice disegnatore, poi in una azienda di arredamento su misura, attiva dall’inizio secolo e con maestranze altamente qualificate.

L’immersione in questa realtà è stata di stimolo allo sviluppo della mia creatività ancora acerba ed il quotidiano rapportarsi , con committenti e professionisti, anche internazionali – che si rivolgevano all’azienda per la sua competenza e professionalità – da un lato ed le esigenze organizzative d’impresa, ha contribuito ad affinare in me le conoscenze, le competenze ed il piacere di realizzare architetture d’ interni, libero di sviluppare questo tipo di interventi molto più vicino all’esperienza artistica di quanto non lo sia nell’architettura tradizionale.

Con l’iscrizione alla Facoltà di Architettura di Milano, apro uno studio di architettura con alcuni amici e pur continuando a dedicarmi all’architettura d’interni – aspetto più consono alla mia formazione, mi dedico all’edilizia,  specie al recupero e alla ristrutturazione di vecchi edifici, anche usando tecniche e materiali naturali legati alla bio-architettura.
Ho un curriculum fatto di molteplici esperienze che mi hanno portato ad occuparmi di interventi di ristrutturazione, conservazione e restauro edilizio; arredo d’interni di abitazioni, uffici, negozi, locali pubblici, alberghi, hotel, arredo navale, design ed industrial design, consulenza per aziende del settore arredo e navale, docenza presso scuole medie/superiori e corsi professionali, in modo particolare nel settore addetti alla lavorazione del legno ed arredamento.

Descrizione sintetica.

Idea guida: realizzazione di abitazione galleggiante, che coniughi aspetti di ecosostenibilità con confort abitativo, riconoscibile nel design, di minimo impatto ambientale, utilizzo di materiali riciclabili a fine vita, autosufficiente energeticamente, dotata di propulsione elettrica e di dispositivi atti ad una navigazione sicura, vivibile per quattro persone, sia internamente che sulla piattaforma superiore.

Dimensione massima di metri 10 di lunghezza per 3,50 di larghezza.

RELAZIONE DESCRITTIVA PROGETTO HOUSEBOAT “WHALE”.

Il progetto di “casa galleggiante”, nasce dall’idea di percorso, di movimento, di esplorazione, di nuovi orizzonti, mentali e fisici, alla ricerca di modalità diverse di appropriazione degli spazi circostanti.

Le tematiche commesse all’attuazione del “mezzo”, partono dalla costatazione di sviluppare “ex novo”, un progetto con una compatibilità ambientale, cioè che sia “ecosostenibile” ed “ecocompatibile”: dall’uso dei materiali “riciclabili”, che di un loro successivo smaltimento/riutilizzo, alla sufficienza/efficienza energetica, abbinata ad emissioni zero, (per una motorizzazione elettrica) o quasi zero se integrata con motori ibridi; impatto di inquinamento ambientale zero, dotata di recupero e smaltimento agenti inquinanti  (tipo acque nere/luride);dotazioni di sistemi domotici per il controllo remoto e l’efficienza impiantistica interna; un procedimento di industrializzazione che ottimizzi i costi di produzione, ad una personalizzazione sia dell’involucro che dell’ habitat “domestico”, adattabile e flessibile, secondo le esigenze e  che permetta usi/funzioni/fruizioni anche in ambiti diversi da quello abitativo.

Per ottimizzare la climatizzazione/confort interno, un sistema di cogenerazione/pompa di calore per i servizi di climatizzazione e di produzione ACS.

La struttura della houseboat è in alluminio, materiale riciclabile; negli scafi di galleggiamento sono inseriti i serbatoi di stoccaggio: acqua/reflui/compostaggio/carburante/gas/batterie alimentazione e gruppo elettrogeno.

Le pareti esterne sono in sandwich di alluminio coibentate con materiali ecocompatibili, con ampie aperture finestrate per permettere un contatto privilegiato con la natura esterna, ma garantendo al contempo una privacy tramite vetri oscuranti elettricamente.

 

Lo spazio abitativo interno è di circa 34 mq ed è composto da: soggiorno-cucina-pranzo, spazio pilotaggio per la zona giorno e per la notte dispone di camere da letto (camera e spazio attrezzato per la notte in soggiorno)

ed un bagno.

Attraverso una scala interna è possibile accedere al ponte superiore che è dotato sia di luogo riparato dal tendalino superiore che di spazio aperto.

Come attrezzatura esterna è prevista una zona relax con dormeuse, attrezzature di guida e manovra sul ponte.

Il tendalino superiore è dotato di due mini pale eoliche e di 10 mq di pannelli solari, atti a garantire una buona autosufficienza elettrica, sia per l’approvvigionamento elettrico dei servizi che per una navigazione con i motori elettrici. La propulsione per la navigazione potrebbe essere ibrida con motori elettrici/diesel o solo elettrici

Le dimensioni della houseboat sono di ml. 10,00 di lunghezza e di ml. 3,50 di larghezza.

 Da analisi progettuali, potrebbe accedere per certificazione CE alla categoria “C”: forza del vento fino a 6,

altezza onda fino a 2mt.

 

Categoria Studenti

Vincitore.

“Il progetto propone una interpretazione colta del tema e la capacità di saper guardare altrove, spostando l’attenzione verso culture e latitudini diverse. Apprezzabili i dettami stilistici desunti dalla tradizione storica del Kashmir e reinterpretati in chiave moderna.”

Pierluca Santesarti

“SAMSARA”

Mi chiamo Santesarti Pierluca, ho 28 anni.

La mia formazione ha inizio presso il Liceo Artistico di Anagni, specializzandomi nel biennio in architettura, terminati gli studi secondari ho continuato il mio percorso nella facoltà di progettazione industriale a Roma, dove ho conseguito una laurea di primo livello con una tesi sperimentale sul refitting di una chiatta fluviale. La mia passione per la nautica è stato il netto risultato delle mie due più grandi passioni tra esse complementari: il mare e l’architettura. Dopo il percorso triennale ho deciso di dedicarmi alla materia iniziando a far pratica in studi professionali in Italia e poi all’ estero, per poi propormi come freelance nel panorama lavorativo riscuotendo commesse da parte di aziende e privati. Nel 2019 spinto dalla voglia di imparare a progettare barche, mi sono iscritto al corso di studi magistrali in design navale e nautico (UNIGE).

 Furono le rive del Kashmir a veder nascere le prime Case galleggianti della storia, dove ebbe origine l’archetipo. Lo stesso posto in cui oggi, dopo più di un secolo di storia e lavoro, queste colonie di barche si stanno perdendo, e agli artigiani e ai Maestri d’ascia, a cui non è più consentito costruire queste meraviglie d’ acero, resta solo credere nella rinascita della loro cultura, del loro “culto” che sta morendo, Il Samsara: la reincarnazione dell’essenza di queste imbarcazioni in altri mondi, altrove…

Il progetto Samsara è frutto di un’attenta ricerca sul modello primario di houseboat, che è risultato essere, grazie ad alcune testimonianze ancora visitabili, La flotta dei dungas di Srinagar, in India.

 Queste imbarcazioni sono frutto di un processo iniziato nel 1850 da parte degli autoctoni che per questioni economiche iniziarono a convertire in vere e proprie abitazioni le loro barche da lavoro per ospitare le classi elitarie inglesi. La loro lunghezza inizialmente era di 24 piedi circa ed una propulsione a remi, fino ad arrivare a diventare palazzi galleggianti ed in fine enormi quartieri stanziali lungo diversi fiumi del Kashmir. Purtroppo il futuro per questi complessi è stato segnato.

 Nel 2010 è stata approvata un’ordinanza dell’Alta Corte che vieta la costruzione delle case galleggianti, per cause ambientali non comprovate, infatti il loro contributo all’inquinamento è inferiore al 5%. Tutto questo si è ripercosso sugli artigiani del luogo, nonché su tutta la tradizione centenaria della loro cultura.

Questo progetto fa sua la visione del Samsara  (dove ogni cosa ha un ciclo di  morte e rinascita) e vuole contribuire a reincarnare tutta l’essenza di queste houseboat con un encomio all’ archetipo Indiano con tutte le sue peculiarità architettoniche e di navigazione

L’abitazione giace su un corpo monoscafo sovrastata da una leggera struttura a baldacchino che presenta un’insellatura asimmetrica, ricalco del cavallino utilizzato nelle unità di Srinagar, mentre La sovrastruttura è stata concepita con un ritmo scandito dalla modularità dei pieni e dei vuoti con una tensione spaziale verso prua, presentando un patio centrale che da luogo ad uno spazio “diaframma” tra la zona giorno e la zona notte. Una piccola loggia apre l’ingresso all’ imbarcazione ad estrema poppa. Nel ponte superiore si erge un tambuccio\lucernario che invita il corpo scala al terrazzo. Tutto avvolto da un forte decorativismo che guarda alla cultura indiana con influenze occidentali.

Menzione d'onore

Giovanni Simone

“MOTUNUI”

Sono Simone Giovanni, ho 21 anni vengo da Veglie un paese in provincia di Lecce e frequento il terzo anno della facoltà di design dell’università degli studi Gabriele d’Annunzio, sono da sempre molto interessato al campo della modellazione tridimensionale e dell’architettura ed il design organico oltre che alle ricerche sui materiali sperimentali e organici. Ho frequentato il liceo artistico di Lecce indirizzo Industrial design.

L’idea è partita dalla centralità e dalla rilevanza del contesto, ovvero un contesto marino, lacustre o fluviale e l’elemento principale che accomuna questi tre ambienti ovvero l’acqua, ma riflettendoci bene, l’acqua può essere considerata l’elemento centrale di qualunque cosa in natura, dalle scale più grandi, come il pianeta terra stesso, a quelle più piccole ovvero l’uomo.

Analizzando e imitando la natura che si sviluppa intorno all’acqua si possono trovare tutte le soluzioni e l’ispirazione di cui si ha bisogno per invertire il concetto di “design per la natura” in “natura per il design”. Il concept è nato dalla necessità di avere uno spazio comunitario per gli studenti universitari a Pescara e da qui è partita l’idea di villaggio flottante creato tramite unità singole aggregabili tra di loro.

Il progetto si sviluppa in lunghezza e sono le superfici che modellandosi in maniera fluida proprio come l’acqua genera gli spazi, l’houseboat è divisa simmetricamente in due spazi e si sviluppa in lunghezza, la prima area è la zona dining in cui è presente una cucina ad isola e dei divani a seguire sono presenti due camere da letto con soluzioni di contenimento oggetti integrate ai letti ed un piano d’appoggio per lo studio, l’ultima zona è il bagno dovesono presenti i sanitari e la doccia.

La struttura è composta da una nervatura tamponata da pannelli isolati, vetri camera e pannelli solari bioreattivi, mentre nella parte anteriore si compone di una struttura movibile che permette la comunicazione tra le varie unità. La cosa più importante per la comunità studentesca è proprio la possibilità di potersi riunire per creare una vera e propria rete di supporto con persone che possono empatizzare tra di loro per via delle situazioni simili che stanno vivendo e con questo scopo nasce il concetto di Motunui un villaggio che collega le persone tra di loro insieme alla natura.

Cristina Esposito

“Anemone”

“Anemone” è il tentativo di portare i comfort dell’abitazione sulla terra, in un edificio abitativo pensato per essere collocato in mare, quindi galleggiante. Da questa idea prende spunto anche il nome, che fa riferimento ad un fiore la cui specie, con diverse forme, si è sviluppata sia sotto le acque del fondale marino che sulla terra ferma.

La struttura presenta una scocca esterna in vetroresina che abbraccia delle vetrate che circuiscono lo spazio sottostante che comprende: bagno, sala open space (con divano e parete attrezzata utilizzata come divisorio) bancone con sgabelli e cucina. Nella parte superiore troviamo invece una zona “relax” con lettini per godersi il sole, con una copertura che garantisce un’occorrente zona d’ombra, e un angolo dedicato al controllo. 

La presenza di pannelli fotovoltaici permette di raccogliere una quantità di energia solare da poter riutilizzare. I materiali scelti per l’arredo interno minimalista sono perlopiù il legno e l’acciaio.

 

Federica Benigni e Chiara Puliti

“Teti”

Daniele Crecchia e Simone Colantoni

“FALCO”

Daniele Crecchia

Nasce a Pescara il 12-11-1997, ha sempre dimostrato interesse e volontà di mettersi in gioco nel campo artistico sin dalla tenera età.

Diplomato in Grafica Pubblicitaria e fotografia presso il liceo Artistico V.Bellisario si è successivamente Laureato in Industrial Design presso l’università degli studi G. d’Annunzio. Attualmente concorre per la Laurea Magistrale presso ISIA Pescara.

Sostiene che il design è fondamentale per la società e per il mondo, e che il suo massimo potere non sia mai stato sfruttato a pieno.

Simone Colantoni

Nasce a Penne (PE) il 12-11-1998, da sempre appassionato per l‘arte e tutte le sue forme ama la creatività e l’innovazione.

Diplomato presso Liceo artistico Mario dei fiori Luca da Penne in indirizzo oro e metalli;  grazie allo studio dei materiali imparati durante la scuola, ne ha appreso la preziosità della materia prima. Per ampliare le conoscenze e l‘innovazione si Laurea in design del prodotto e della comunicazione di primo livello presso l’ ISIA Pescara design Attualmente concorre per la Laurea Magistrale in design del prodotto presso ISIA Pescara.

Falco è un’houseboat ispirata dalle forme imponenti del castello Federiciano di Montesercio, appartenente a Federico II Barbarossa Il Dominatore di Falchi, e dalla Tesla Cybertruck, che ne detta l’innovazione e la linea moderna. Il natante ad alimentazione elettrica, è dotato di vetri che fungono da pannelli solari, cinematici che raggiungono due posizioni oltre la fissa (ovvero chiusi), la prima posizione è utilizzabile sono in fase di navigazione, in quanto fa si che i vetri si inclinino per catturare la luce riflessa dalla superficie marina, oltre che la luce naturale.

La terza posizione riporta i vetri traslati verticalmente in modo da trasformare lo spazio interno in un logo fresco ed arieggiato, si può sfruttare sia in fase di stazionamento che in fase di navigazione. I cinematismi non si limitano ai vetri, ma vanno a toccare anche lo scavo che è dotato di un bulbo in piombo ad estrazione verticale, che si attiva solo in condizioni di instabilità o in navigazione a bassa velocità  su un giunto a baionetta con un peso di circa 5 Quintali a due metri dall’acqua.

Oltre il bulbo l’imbarcazione prevede un Seakeeper di supporto al Bulbo, ed un generatore da 6 KW di supporto al sistema elettrico, i  La linea moderna vuole rompere le forme classiche pure, portando novità, in funzione di una visione più sostenibile. Falco è pensato per un target giovanile, turistico, Può ospitare una coppia più due ospiti, il salotto si trasforma in camera da letto tramite il tavolo che raccoglie la sua duplice funzione. La cucina è larga comoda e spaziosa come il bagno e la doccia, e la camera armatoriale è una vera e propria Suite. Con tutte le comodità a bordo Falco è pronto ad esplorare tutte le coste.

Materiali

Falco è composto da una struttura portante in alluminio (Ergal) serie 7000 anodizzato, Ergal raccoglie un pacchetto di vetri che fungono da pannelli solari, con il compito di dare energia al mezzo.

All’ interno troviamo la pavimentazione color grafite realizzata in

HDF, sul quale si ergono due strutture in alluminio serie 5000

(tipo Peraluman) che riporta la stessa anodizzazione della struttura esterna, all’ interno si sviluppano i sanitari in porcellana. A garantire la privacy all’ interno degli ambienti si posizionano i vetri privacy, opacizzati ed oscurabili a comando. Sui lati troviamo il mobilio che disegna la cucina, il living/camera per gli ospiti e la zona notte; i mobili sono principalmente composti da scarti di canapa rivestiti con un rivestimento esterno.

L’utilizzo della canapa nasce ispirandosi ad un’azienda autoctona, ovvero EdilCanapa.

Tale materiale risulta essere leggero, ignifugo, con ottime qualità meccaniche e facile da reperire.

Le cuscinature sono realizzate con fodere in cotone che raccolgono all’ interno un’ imbottitura in bambù, ad eccezione della cuscinatura presente sul posto di comando, realizzata in materiale sintetico.

Tutti materiali sono pensati in un ottica di rispetto per l’ambiente che ci circonda.

Viviana Iacovitti e Marika Di Mascio

“WHALE”

Viviana Iacovitti

Nata a Vasto il 5 giugno 1998. Sin da bambina è affascinata dal mondo dell’arte e della musica frequentando corsi di pittura e pianoforte. Dopo il diploma, presso liceo delle Scienze Applicate di Vasto, ha frequentato un corso annuale in Interior Design. Successivamente si è laureata presso l’ISIA di Pescara in Comunicazione e Prodotto. Attualmente è iscritta alla specialistica in Prodotto presso l’ISIA di Pescara.

 

 

 

 

 

Marika Di Mascio

Fin da piccola ha avuto una forte passione per tutto ciò che riguardava l’aspetto creativo delle cose, ha sempre voluto esaminare ciò che mi circondava per trovare ogni singola sua sfaccettatura, il suo aspetto, il colore e da dove provenisse; a questo suo lato creativo l’ha sempre accompagnata un carattere molto razionale e riflessivo, tanto imponente che con il passare del tempo è riuscito a sopire il suo estro creativo, tant’è che si è appassionata all’aspetto scientifico del mondo, nello specifico studi matematici, frequento il liceo scientifico e conseguendo il diploma nel 2017.

Nel 2018 conosce l’ISIA e il mondo del design, scopre nuovi orizzonti, nuovi punti di forza ma anche dei nuovi limiti, rinasce in lei la voglia di conoscere, di creare e progettare. Nel 2021 consegue la laurea in Design del prodotto e della comunicazione e decide di iscriversi subito al corso magistrale in Design Del Prodotto sempre presso l’ISIA di Pescara.

Una delle sue citazioni preferite riprende le parole dello scrittore e filosofo Albert Camus il quale scrisse in una delle sue opere “Creare è vivere due volte”, la creatività rappresenta il nucleo del suo essere, il suo personale modo di apparire e soprattutto di pensare. è dell’idea che non bisogna mai porsi dei limiti, usare la propria creatività può solo ampliare i propri orizzonti. Perché limitarsi a vivere una sola vita?

 

“WHALE”, il nome dell’houseboat, è stato scelto appositamente, perché in inglese significa balena. L’ispirazione nasce dalla fiaba di Pinocchio, in cui nell’ultima parte della storia si parla di un pescecane. La forma laterale si ispira alle linee sinuose della balena, e il segno che va a creare l’oblò va ad indicare gli occhi gli occhi del mammifero. Nelle tavole proposte possiamo notare i dettagli riguardanti gli interni della stessa houseboat, partendo dall’ingresso e procedendo verso la zona notte. I colori e i materiali sono stati selezionati appositamente per creare un ambiente confortevole, elegante e moderno. Il bianco utilizzato, unito alle vetrate, consente di far pervenire maggior luce all’interno dell’imbarcazione. Si accede nell’houseboat tramite una porta in vetro scorrevole, questo per consentire una maggiore luce e spaziosità all’ambiente; a destra troviamo una cucina molto minimal che si estende solo nella parte inferiore con l’inserimento di alcune mensole che vanno a sfruttare il segno grafico per consentire l’utilizzo del vetro sulla restante parete, è presente un piano cottura ad induzione, cappa a scomparsa e la progettazione di un lavandino anch’esso a scomparsa, quasi a voler giocare sui pieni e sui vuoti, in continuità alla nostra cucina abbiamo una scrivania con l’inserimento di due sedute mobili. A sinistra troviamo un divano letto con chaise longue ed un tavolino, il quale può fungere da base per il letto qualora si volesse aprire il divano. Procedendo nella zona notte troviamo un bagno a sinistra,con all’interno una grande cabina doccia ed i classici sanitari. Nella zona notte adibito a camera matrimoniale  è stato realizzato un armadio con ante scorrevoli e cassettoni interni, in modo tale da ottimizzare gli spazi, vi è presente sempre all’interno della camera un piccolo balconcino al quale si più accedere tramite le porte finestre. Nella parte superiore vi è un solarium al quale si accede tramite una scala, alla destra troviamo due sedute ed un tavolino in vetro, successivamente vi è la plancia posta sotto un tettuccio con due coppie di sedili, con la particolarità che quello del guidatore può essere ruotato tramite apposito meccanismo, infine sono stati pensato dei grandi cuscini per consentire un maggior relax agli ospiti.

Francesca Lilli

“CO-LAB”

Sono nata a Chieti in 12 Dicembre 1998; ho frequentato il Liceo Scientifico F. Masci diplomandomi nell’anno scolastico 2015/2016.

Successivamente ho intrapreso il percorso universitario scegliendo il Corso di Laurea in Design presso l’Università G. D’Annunzio.

Attualmente sto frequentando il Laboratorio finale di Tesi con indirizzo Interior Design.

Le mie principali passioni sono l’interior design e la moda e come questi due mondi possano dialogare bene assieme.

La mia principale caratteristica è l’uso di colori forti e forme morbide.

Co-Lab nasce come un’estensione della sede universitaria e dei suoi laboratori.

Il progetto ruota attorno al desiderio di creare uno spazio interamente dedicato agli studenti e alla loro creatività, un’ambiente aperto a tutti, accogliente e ricco di forti ispirazioni.

L’houseboat progettata è un luogo di confronto tra studenti ma anche di riflessione su ciò che si desidera progettare nel migliore dei modi.

La scelta di utilizzare colori vivaci e forme morbide è dovuta al desiderio di realizzare un houseboat che possa essere, nel suo complesso, ricca di spunti creativi.

Ampie vetrate dominano la struttura per permettere di sfruttare al massimo la luce naturale e limitare così l’uso di corrente elettrica; Co-Lab infatti può essere considerato un progetto green grazie alla scelta di utilizzare pannelli fotovoltaici LSCs come sostituti del classico vetro.

All’esterno sono state progettate più zone dedicate al co-working e al living per permettere all’utenza di rilassarsi o studiare guardando il mare.

Fulcro di Co-Lab è il tavolo da lavoro necessario per studiare ma anche per vivere momenti di collettività.

Anche nello studio degli interni non possono mancare il colore e le forme sinuose, oltre ad oggetti che hanno fatto la storia del design.

La zona cottura è dotata di funzioni a scomparsa così da poter essere utilizzata completamente come zona d’appoggio in occasione di esposizioni o eventi.

La zona notte e lo storage presentano dimensioni ridotte essendo destinate ad un target giovane e ad un uso occasionale.

I servizi sono stati progettati con l’obiettivo di offrire la massima comodità possibile in spazi ridotti.

L’intero progetto, sia di interior che di exterior, fa leva sulla scelta di materiali riciclati e riciclabili, come l’alluminio a prototipazione rapida per scafi e strutture o come la resina ecologica per i rivestimenti.

In poche parole, cos’è Co-Lab?

Un houseboat di cui ogni università dovrebbe dotarsi per offrire una nuova esperienza ai propri studenti.

Debora Ferri

“HARMONY”

Nata a Martina Franca (TA) l’11 aprile 2000, ha frequentato il Liceo Linguistico Tito Livio imparando a padroneggiare l’inglese, il francese e il tedesco e conseguendo la certificazione IELTS 132 di Inglese Attualmente studia Design presso l’Unive-rsità G D’Annunzio di Chieti-Pescara ed è appassionata di moda, arte e design

L’obiettivo è quello di progettare una piattaforma galleggiante abitabile legata al mondo del turismo,
che disponga di ambienti multifunzionali e mutevoli in base alle diverse esigenze della coppia e che tali spazi riescano a creare un’atmosfera tale da permettere alla coppia di vivere una perfetta esperienza sensoriale e avvolgente.

Partendo da questo spunto, Harmony è in grado di trasmettere serenità, spensieratezza e calma attraverso le sue forme morbide e sinuose e i colori tenui che la caratterizzano. La coppia avrà a disposizione tutti i comfort che una normale suite possa disporre: ampio bagno con wc e bidet sospesi della collezione Pin di Nic Design, doppio lavabo Terra del brand Alape, doppio specchio retro illuminato, ampio mobile contenitivo e vasca Reflexmood di Antoniolupi; per poi passare ad una mini kitchen accessoriata: lavabo monovasca, piano ad induzione, cantinetta vini, mini bar, macchina del caffè, ampio piano d’appoggio e pensili contenitivi, oltre che ulteriori cassetti contenitivi predisposti nella parte rialzata dell’houseboat. La zona giorno predispone di un’area multifunzionale
caratterizzata da un divano componibile freestanding, in modo da essere spostato dalla coppia a loro piacimento. Esso diventerà la base d’appoggio per il letto incassato nel cielino che, attraverso un meccanismo di cinghie automatizzate, si abbassa fino a poggiare sul divano opportunamente riposizionato.

La zona notte è stata pensata in modo da far sentire la coppia sospesa nell’ambiente circostante creando, così, una forte relazione con l’esterno anche grazie alle ampie vetrate che circondano l’area e che, nel momento del bisogno, potranno essere oscurate attraverso tendaggi automatizzati. Attraverso altri cinematismi la coppia potrà godere di un’ampia sala cinema grazie ad un tela proiettore che scenderà dal cielino. L’area relax si estende anche al piano superiore dove la
coppia potrà trovare un sundeck attrezzato con tavolino e lettini sdraio. L’exterior riprende il concetto di unione con l’ambiente esterno attraverso le curve sinuose dei costoloni e dai parapetti in vetro che lasciano libera vista al paesaggio marino circostante.

Jessica Zollo e Luca De Laurentis

“SLIDE”

Jessica Zollo

Nata e cresciuta in una piccola città della Campania: Benevento, si è diplomata presso il liceo Artistico di Benevento in Architettura e ambiente, successivamente iscritta all’ Isia di Pescara, dove si è laureata alla triennale in Design del prodotto e della Comuniazione.

Concluso il percorso, ha proseguito con la magistrale in design del prodotto, dove attualmente
sta continuando gli studi.

Appassionata da sempre del mondo del Design, sicuramente proseguirà gli studi, in quanto
vorrebbe intraprendere la strada dell’ interior design.

 

 

 

Luca De Laurentis

Nato a Termoli, studente di design del prodotto a Pescara, appassionato di progettazione a
tutto tondo passando da schizzi su carta a softwere 3D.
Ho sempre vissuto a contatto con il mare ,ed il design nautico rappresenta una grande opportunità per viverlo ancora più a fondo.

Slide offre ambienti spaziosi e accoglienti, l’ interno presenta tutti i comfort. Progettata nei dettagli nella zona living troviamo il tavolo scorrevole che alloggia lungo tutta la cucina grazie a una guida posta lungo il top.
Il ponte inferiore mette a disposizione una comoda cabina a prua, con una splendida vista sul mare.
L’ essenzialità delle linee e la sua progettazione minimal sono i suoi punti caratterizzanti.
Navigare lentamente nelle acque, per apprezzare la cultura del territorio, immergendosi nella natura è un connubio perfetto per chi vuole unire il divertimento di una vacanza al relax lungo fiumi e costiere più belli d’ Italia.

La vita sotto coperta si svolge in ambienti spaziosi: Dal living a poppa, alla grande camera a prua dotata di un piccolo spazio esterno per godersi il panorama, al centro di Slide vi è l’ ampio bagno dotato di sanitari doccia e due lavelli.
Tramite le scale si accede al ponte superiore, coperto parzialmente per favorire l’ ombra nella zona di pilotaggio, mentre verso la poppa sono presenti i lettini prendi sole posti in un ampio spazio.

Giampaolo Sanghez

“COVUM”

Mi presento, Gianpaolo Sanghez, ho 21 anni e vivo a Lecce. Attualmente frequento il terzo anno di Design presso l’Università G. D’ Annunzio di Pescara. Da sempre il settore del Design mi affascina, per questo motivo ho conseguito il diploma presso il Liceo Artistico “Giuseppe Pellegrino” di Lecce, focalizzandomi sul settore dell’ Industrial Design. Ciò mi ha permesso di conoscere il mondo dell’ ideazione e della progettazione, che ora sono parte fondamentale di questa mia passione.

Covum, dal latino riparo o posto sicuro, è un Houseboat con sistema di propulsione e di governo, ad uso prettamente ricettivo turistico, situata in un contesto naturalistico: il Lago di San Domenico. Questa location, permette una totale immersione nella natura, è caratterizzata da una fitta vegetazione e da acque color smeraldo. Il target di riferimento prevede non solo singoli utenti, ma anche coppie e famiglie composte da 4 persone.

Il progetto è rivolto principalmente a coloro che posseggono una forte passione verso lo sport, che amano l’avventura e gli ambienti naturali. Il progetto è ideato per far vivere agli utenti un’esperienza singolare, soggiornando all’interno di un ambiente che evoca il legame con la natura e la sua armonia. Per questo motivo, le forme organiche della scocca con le molteplici aperture diramate, rimandano alla struttura di una grotta galleggiante, rivisitata sotto un’ottica innovativa ed immersa nel verde.

L’accessibilità sull’houseboat è permessa grazie ad una passerella estraibile dalla scocca esterna; gli ingressi sono caratterizzati da due membrane flessibili in materiale impermeabile. Gli interni si compongono con un’unica percorrenza in resina che collega le diverse attività. La zona dining è composta da nervature di superfici collegate tra di loro. La zona notte con le sue forme organiche costituisce la base della forma delle relazioni che si instaurano tra la persona e la materia. L’ingresso, inoltre presenta una gradinata che permette l’accesso al ponte inferiore destinato all’area relax in cui ci si può sdraiare su superfici in technogel auto illuminanti.

I materiali e i processi per la realizzazione dell’houseboat sono la Fibra di Basalto e la Manifattura additiva che permette la massima libertà di produrre forme complesse, senza incrementare i costi. Le fibre di basalto sono neutre dal punto di vista ambientale, costituite al 100% da roccia naturale e qualsiasi residuo di basalto nell’ambiente non disturberà alcun ecosistema.

Emanuele D’Amario

“ADVENTURE”

Adventure è la denominazione del concept-design di un houseboat con sistema di propulsione e governo, per uso ricettivo turistico, che possa essere ormeggiata in un marina.

Pensato principalmente per un’utenza turistica naturalistica, relativamente ai servizi per la navigazione e pernottamento nelle località di interesse paesaggistico e storico-culturale, in chiave di noleggio a breve termine.

Per la propulsione l’orientamento è rivolto all’attuale concetto di Eco-Navigazione Silenziosa Low Cost; l’adozione della propulsione elettrica, garantisce l’abbattimento delle emissioni, della rumorosità, del cattivo odore da carburante, più in generale una riduzione dei costi di gestione, con una velocità massima di 4 kn.

 L’imbarcazione è dotata di sistemi di accesso a prua e a poppa; una zona giorno convertibile in zona pranzo attrezzata con una mini cucina e una parete attrezzata dove vi è un tavolo richiudibile con un sistema a ribalta, un vano dove riporre le sedute e un’interfaccia estraibile per la gestione dei sistemi di domotica e di navigazione; una zona notte con letto matrimoniale su supporto dotato di un vano contenitore e vetrate occultabili tramite tendaggi inclusi nel cielino; servizio igienico attrezzato con sistema wellness (doccia sensoriale); una parete attrezzata con funzione di armadio a vista posta lungo il corridoio che collega la zona giorno alla zona notte. La coperta è calpestabile assumendo la funzione di sundeck per lo svolgimento di attività di svago e elioterapiche.

Parte della copertura è equipaggiata con pannellature solari per aumentare l’autosufficienza dell’imbarcazione.

In conclusione, Adventure è un concept stilistico/funzionale, risultato di un primo studio finalizzato a rappresentare un concetto di prodotto sotto il profilo dei suoi elementi formali (estetico-morfologici), ed ergonomico-funzionali (accessibilità, gestione e governo delle attività, ospitalità), che adotta la permeabilità delle vetrate panoramiche per esaltare la relazione utente-prodotto-contesto.

Laura Panese

“NEXUM”

Laura Panese, studentessa del terzo anno di Design presso l’Università degli studi Gabriele d’Annunzio di Pescara.

Nome progetto: Nexum

Dimensioni:

  • Lunghezza 10 m
  • Larghezza 3.50 m
  • Altezza interna 2.10 m

Materiali: Alluminio, Legno Iroko, Lapitec

 Nexum è una soluzione abitativa innovativa, pensata per ogni tipo di esigenza dell’utente.

Progettata per un’utenza massima di 2 persone, ideata per coppie che desiderano evadere dalla vita frenetica e monotona della città.

Il concetto parte dal legame primordiale che ci può essere tra gli individui stessi, come coppia, e tra quest’ultimi e la natura circostante. Il richiamo più evidente lo ritroviamo nella morfologia dei prospetti laterali, caratterizzata da due elementi che si ricongiungono centralmente, come l’intreccio di due mani, che vanno a simboleggiare la connessione eterna.

Il progetto prevede tre terrazze, una di poppa, che presenta uno degli accessi per la salita e la discesa dei passeggeri; una di prua, caratterizzata da tre accessi, dalla presenza della consolle di comando per il governo della piattaforma e da scale a scomparsa che conducono al sundeck; quest’ultimo è pensato come area relax, composto da una zona bar, un sistema di sedute e di sunbath.

La zona giorno comprende cucina con piano snack girevole, per una migliore ottimizzazione degli spazi, e un divano componibile che, nei momenti di relax, è possibile trasformare in due comode chaise-longue.

Le vetrate lungo il perimetro della zona sono studiate per consentire l’apertura integrale, creando una relazione diretta tra ambiente interno ed esterno.

Il servizio igienico è caratterizzato da sanitari moderni e minimali, che lo rendono al contempo funzionale e confortevole.

La zona notte presenta un letto matrimoniale centrale e, alle spalle, una doccia sensoriale, fulcro dell’intera houseboat, per migliorare il benessere psicofisico dell’utente, ed un armadio ad ante scorrevoli per lo storage.

Alessandro Zabatta

TERVETULOA

Alessandro Zabatta nasce ad Avellino il 24 gennaio 2001, e vive a Calitri (AV), dove studia al Liceo Scientifico prima di portare avanti gli studi di design e progettazione presso l’università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara.

Fin da piccolo coltiva la passione per il disegno, realizzando molti fumetti con personaggi Disney e Dylan Dog, vari quadri ed illustrazioni.

Coltiva anche una forte passione per il calcio, sport che pratica a livello dilettantistico fra i campi di Campania, Abruzzo e Basilicata.

Tervetuloa – Luxury Houseboat Rentals

Tervetuloa è pensato per una crociera rilassante nel Mar Baltico o nei grandi laghi finnici.

Il Mar Baltico è caratterizzato dal paesaggio puro ed incontaminato della foresta baltica. Un ambiente naturale che offre meravigliosi scorci e viste mozzafiato navigando lungo le coste. Le crociere sul Mar Baltico sono tra le più richieste: partono da Copenhagen passando per Stoccolma, Helsinki, San Pietroburgo e Tallinn.

La Finlandia Lacustre è un’area molto estesa della Finlandia meridionale, caratterizzata dalla presenza di numerosi laghi navigabili, più di 11mila: questi laghi, estesi e dal bacino non molto profondo (in pochi scendono sotto i 100m di profondità) rende le acque molto calde in estate, perfette per una esperienza nordica rilassante.

Offre a bordo numerosi comfort ed optional quali la sauna, la doccia emozionale e cromoterapia, una Jacuzzi integrato in un sistema prendisole, autonomia energetica e controllo domotico dell’impianto LED e di regolazioni di TV o divano.

Tervetuloa vuole rappresentare quanto più si possa desiderare da una crociera di luna di miele, con la tranquillità e la solitudine offerta dal sistema houseboat. I numerosi spunti di complicità offerti dalle attività wellness a bordo rendono unico il viaggio sul Mar Baltico. Tervetuloa, ovvero benvenuto, in lingua finlandese, vuole essere accogliente ed avvolgente fin dal suo nome.

Scheda tecnica Tervetuloa

Nome: Tervetuloa – Luxury Houseboat Rentals

Tipologia: 

houseboat con sistema di propulsione e governo, per uso ricettivo turistico, assimilabile ad una suite galleggiante, che possa essere ormeggiata in un marina, singolarmente o in serie.

Utenti: 2/4 – Mini suite con zona notte, zona giorno attrezzata, servizio igienico attrezzato con sistema wellness, doppi accessi terrazzo di poppa e terrazzo di prua. 

Servizi di bordo: entertainment e recreational (notte, igiene personale, conservazione, preparazione, consumazione, relax di vario genere, wellness/fitness opzionali).

Accessibilità: sistemi di accesso assistiti (passerelle, passerelle telescopiche. Transformer, etc…), da posizionare nei punti più adatti a svolgere nella miglior condizione di confort e sicurezza le operazioni di imbarco e sbarco.

Propulsione e governo: sistema di propulsione principale elettrico (2 pod posizionati a poppavia dell’imbarcazione) sistema di emergenza diesel (attivo su uno dei due pod)

propulsione laterale elettrica per il governo in fase di ormeggio e stazionamento (2 eliche di prua + 2 eliche di poppa)

Ormeggio: 4 gallocce sui 4 vertici della piattaforma

Stivaggio: Gavoni per lo stivaggio di attrezzature di supporto alla navigazione e allo stazionamento posizionate a poppavia e pruavia dell’imbarcazione (volumetria scafi)

Tecnologie green: Fotovoltaico per l’autoproduzione di energia e la gestione delle funzioni di bordo

Dati tecnici principali:

  • Lunghezza fuori tutto: 10000 mm
  • Larghezza fuori tutto: 3500 mm
  • Altezza massima volume interno: 2050 mm
  • Max speed: 4 kn
  • Immersione:  -600 mm dalla linea di galleggiamento
  • Altezza al galleggiamento ponte principale: + 600mm dalla linea di galleggiamento
  • Dislocamento: 10000 Kg
  • Categoria RINA: D
  • Serbatoio gasolio: 100 lt (info opzionale)
  • Serbatoio acqua: 400 lt (info opzionale)
  • Serbatoio acque nere: 400 lt (info opzionale)

Cristiano Zizzari

“HOUSEBOAT FLOW”

Nato a Galatina una cittadina nella provincia di Lecce.

Ho conseguito nel 2019 il diploma di maturità presso il Liceo Artistico Ciardo-Pellegrino di Lecce analizzando negli ultimi tre anni scolastici l’indirizzo di Design Industriale.

Successivamente al diploma proseguono i miei studi presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara nel corso di laurea triennale in Design Industriale e con un’ ultima specializzazione di tre mesi in Interior Design.

Concetto di fluidità

Descrizione del progetto: Houseboat Flow

In questo progetto analizzerò il concetto di “fluidità”, tema che esplora due fluidi in particolare l’aria e l’acqua, elementi imprescindibili con cui si approccia la nostra piattaforma. Il concetto di fluidità sarebbe interessante analizzarlo anche dal punto di vista materico e segnico inserendo delle tracce, dei dettagli, delle

forme fluide, organiche al limite del “design parametrico” in cui si nota un Linguaggio Generale di Fluidità che studia il processo puro, primordiale di qualsiasi elemento naturale.

Brief

Il target ai cui si fa riferimento è lo studente universitario, con un massimo di due persone, e l’imbarcazione di riferimento è una Houseboat per uso ricettivo-turistico.

Componenti progettuali

L’ Houseboat si caratterizza per avere un unico ambiente condiviso in cui notiamo una zona di comando domotica, una mini-kitchen, delle sedute che all’occorrenza possono essere utilizzate sia come divano ma anche come letto, un soprammobile, diversi storage contenitivi per riporre oggetti e indumenti e un bagno. Ci sono due entrate di accesso, una a poppa e una a prua, che potranno all’occorrenza attrezzarsi con una scaletta e una passerella amovibile richiudibile negli storage predisposti; inoltre l’ambiente sfrutta al meglio l’illuminazione naturale in quanto vi sono sulle fiancate laterali e sul celino un sistema di finestrature che permette di avere uno spazio luminoso e un legame intenso con l’ambiente circostante.

Materiali

Principalmente per la realizzazione dell’Houseboat sono stati utilizzati tre materiali principali:

Fibra di carbonio (prodotta tramite un processo di manifattura additiva, sia per la scocca interna che per quella esterna), vetro tecnologico (che all’occorrenza può oscurarsi per aumentare il livello di privacy e diminuire l’illuminazione naturale) e il technogel (per l’imbottitura delle sedute custom che saranno poi rivestiti con un tessuto).

Laura Ricci

“HORUS”

Studentessa del terzo anno di Design presso l’Università degli Studi ‘G. d’Annunzio’ Chieti – Pescara, ho conseguito il master in interior design, nel 2019, presso la struttura formativa Infobasic s.r.l..

Faccio della creatività e dinamicità i miei punti di forza. Perseveranza e determinazione, uniti all’ascolto attivo, mi permettono sempre di raggiungere i miei obiettivi.

Horus nasce come alternativa alla classica camera d’albergo, in un’ottica di hotel diffuso galleggiante, con proprietà che gestirà le quotidiane incombenze e servizi, e con distinzione tra houseboat adibita ad accoglienza/ristorazione e houseboats adibite ad alloggio.

Il contesto scelto è quello Abruzzese e più precisamente il Marina di Pescara, e questo sia per le mie origini, sia per l’intento di voler contrastare la tendenza che vede l’Abruzzo come destinazione di un turismo prettamente “wild” e “cheap”.

L’idea è quella di creare un luogo in cui poter soggiornare circondati da diversi confort, compresa palestra personale, ma anche poter lavorare; con il preciso obiettivo di bilanciare la forte stagionalità del turismo Abruzzese, (i viaggiatori business sono un mercato attivo tutto l’anno, diversamente dal mercato leisure).

Lo stile è giocato su contrasti sia di forma, in accordo con la mutevolezza del mare, sia di trasparenze e coperture.

L’esterno vuole andare in continuità con le linee sinuose del Ponte sul mare e trae forte ispirazione dall’occhio di Horus, divinità egizia, il cui simbolo nella sua scomposizione viene associato a particolari significati:  il sopracciglio al pensiero, la pupilla alla luce, il tratto verticale sotto l’occhio rappresenta il tatto, la parte sinistra dell’occhio indica l’udito, la parte dell’occhio vicino al naso indica l’odore, caratteristiche che sono riportate all’interno del progetto attraverso la scelta di materiali che spaziano dal Marwoolus® dall’aspetto elegante, marmoreo e ciononostante morbido, alle resine materiche, al legno di abete rosso che presenta proprietà benefiche: aiuta a dormire meglio, abbassa la pressione ed il ritmo cardiaco; tutti pensati per rendere il soggiorno il più piacevole possibile.

Il Target di riferimento riguarda la fascia media/alta, più precisamente, persone giovani o in età lavorativa che si spostano temporaneamente per lavoro o turismo e vogliono un soggiorno semplicemente differente.

Giulia Specchia

“HAVEN”

Giulia Specchia, 24 anni, studentessa del terzo anno di Design presso l’Università degli studi Gabriele d’Annunzio di Pescara. Nata a Galatina e residente a Galatone, in provincia di Lecce. Diplomata presso l’Istituto Tecnico Industriale E.Medi indirizzo Informatica.

Haven è una soluzione abitativa galleggiante pensata per migliorare il benessere psicofisico, attraverso il contatto diretto con la natura. Il sistema offre un’esperienza da un panorama mozzafiato.

Alla base del progetto, troviamo due concetti chiave: Rifugio e Cabin: l’intento è quello di far sentire a proprio agio l’armatore, come se si trovasse nella sua abitazione, sentendosi “a casa”. Da qui deriva l’ispirazione: la shape di Haven difatti, non è altro che la rivisitazione delle tradizionali case in legno. Gli spazi sono luminosi e aperti, con uno stile interno minimal ed elegante.

L’esterno presenta frangisole inclinati con listelli ad intervalli regolari, creando giochi di luce nei diversi momenti della giornata. Si ha la possibilità di farli traslare a prua e a poppa tramite binari, con funzione di schermatura.

Gli accessi per la salita e la discesa si trovano sulle due terrazze: la prima, presenta la consolle di comando per il governo della piattaforma; la seconda, è più ampia e determina la zona solarium con un sistema sunbath.

Lungo tutto il perimetro sono disposte ampie vetrate e impavesate trasparenti prive di telaio a filo pavimento. Tutto ciò garantisce una visuale esterna incontaminata.

L’interno è distribuito con una prima zona dining e living, caratterizzata da una cucina minimal con piano snack integrato e un sistema di sedute confortevoli. Il servizio igienico ottimizzato è elegante. Il corridoio centrale conduce alle zone principali: wellness e notte. La prima è caratterizzata da una vasca da bagno freestanding, preceduta da una cabina doccia walk-in con porta scorrevole. Entrambe sono posizionate lateralmente, permettendo l’integrazione massima con l’ambiente circostante.

La seconda è caratterizzata da una spaziosa cabina armadio con zona beauty e storage integrata, e il letto matrimoniale, che presenta la particolarità di un lucernario sulla sommità.

 

Dimensioni: Lunghezza 10 m, Larghezza 3.50 m, Altezza massima interna 2.85 m

Materiali: Legno Okumè, Acciaio Inox, Vetro Strutturale, Alluminio

Stefano Di Ienno

“OUTPOST”

Ho 24 anni, sono nato a Pescara e ho frequentato prima il corso di laurea in Design dell’Università G. D’Annunzio di Pescara, laureandomi con lode.

Successivamente ho proseguito gli studi, laureandomi con lode al corso di laurea magistrale dell’Università di Firenze.
Sono una persona molto motivata e sempre pronta ad imparare nuove cose. Ciò che mi caratterizza sono la precisione, la meticolosità e la puntualità nelle scadenze progettuali.

Outpost, una houseboat che affaccia sul mare. Ispirandosi alle tradizionali costruzioni marinare delle coste Abruzzesi, i Trabocchi, ovvero ingegnose costruzioni realizzate in legno, che si protendono sul mare con delle ampie reti e che consentono di pescare senza doversi inoltrare in mare aperto. Allo stesso modo Outpost vuol far vivere appieno ai suoi occupanti il mare in totale sicurezza e comodità.

Nel primo livello si trova la zona giorno, dove troviamo un soggiorno dove spicca al centro una scalinata, che nasconde alla vista una piccola cucina che affaccia direttamente sul mare. Nel secondo livello della casa troviamo una cabina che racchiude i servizi igienici e la camera da letto, mentre all’ esterno è presente la plancia di comando e la rete.

A differenza della rete dei trabocchi tradizionali utilizzati per la pesca, qui la rete svolge una funzione prendisole, dove è possibile sdraiarsi ed essere cullati dal mare sottostante. L’imbarcazione è destinata ad un coppia, alla quale piace trascorrere brevi periodi immersi e circondati dal mare per viverlo appieno. I materiali utilizzati sono prevalentemente il teak per le pavimentazioni, l’acciaio per la realizzazione dell’intelaiatura della casa, mentre le carenature sono realizzate in fibra di lino un alternativa più sostenibile alla tradizionale vetroresina. Il veicolo è movimentato da un piccolo motore, sulla cabina superiore è presente un sistema di pannelli fotovoltaici per alimentare i vari servizi e infine nel vano sottoscala sono presenti i serbatoi dei servizi.

Scheda Progetto

Schede Progetto

Olga Pavone

“ONDA BIANCA”

Onda Bianca è una casa galleggiante di lunghezza 10m e larghezza 3.5 con altezza 4.5m.

Scheda tecnica

La Giuria.

GIOVANNI ZUCCON

ZUCCON INTERNATIONAL PROJECT

PIERO FORMENTI

VICE PRESIDENTE CONFINDUSTRIA NAUTICA

Francesco Di Filippo

PRESIDENTE Assonautica Pescara, Vicepresidente Assonautica Italiana

GIOVANNI CECCARELLI

PRESIDENTE AS.PRO.NA.DI., Titolare CECCARELLI YACHT DESIGN

ANGELO D'ALONZO

PRESIDENTE ORDINE ARCHITETTI PESCARA

SERGIO LOPEZ

PRESIDENTE ORDINE INGEGNERI PESCARA

Patrocinio

Camera di Commercio di Pescara
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