Premio Nazionale del Design Nautico
VIII Edizione

Tema:
LA BARCA DEL FUTURO
Ideato e curato da Claudia Ciccotti Design

Il video con tutti i progetti.
I Progetti.
Progetto decisamente avveniristico ma molto elegante e ottimamente presentato. Un mix che guarda avanti ma conserva i dettagli delle barche classiche. L’utilizzo di motori elettrici incorporati nel sistema alare è una intuizione attuale e molto valida. Si potrebbero semplificare alcune soluzioni ma il progetto è molto suggestivo.
Francesco Di Lecce
“Wayra”
Laureato in Architettura presso l’Università degli Studi “Ud’A Chieti -Pescara” in Tecnologia dell’Architettura. Vincitore di un progetto di Ricerca – DiTAC – Ud’A Università di Pescara nel 2001, “Stile e comunicazione nel design automobilistico” in collaborazione con Picchio Spa. Abilitato all’esercizio professionale e iscritto all’Ordine degli Archite. della provincia di Pescara. Lavora come free-lance durante gli anni del corso di Laurea e dal 2000 per vari studi di progettazione tra Pescara e Teramo, a.vi nel campo della progettazione architettonica, dell’ingegneria e del design industriale. Collaborazioni che gli permettono di approfondire il suo know-how e di ottenere incarichi importanti di progettazione esecutiva nell’ambito del product design e del virtual prototyping. Dal 2004 consulente e designer per aziende che operano nel campo della progettazione e sviluppo prodotti. Chief Designer e progettista esecutivo, in aziende che lavorano nel campo del pet-care,
house-hold object design, fitness e prototipazione. Libero professionista nel campo della CG&A, del design e dell’architettura fonda nel 2007 con l’architetto Beppe Barone nGons Studio, con sede in Pescara. Dal 2016 è docente di Computer Grafica 2 (TR) e Design del Prodotto (BS) presso ISIA Pescara Design (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) e dal 2024 in Modellazione 3D a ISIA Roma Design – sede di Pordenone.
WAYRA è un progetto di barca a motore futuristica, completamente alimentata da energia elettrica, concepita per offrire un’esperienza di navigazione sostenibile, efficiente e all’avanguardia dal punto di vista tecnologico ed estetico.
Il progetto integra soluzioni innovative come celle fotovoltaiche integrate per l’accumulo di energia per i sistemi di bordo, un sistema di foil per la riduzione dell’attrito con l’acqua e uno scafo dal design avveniristico, ispirato alle forme organiche zoomorfe e all’aerodinamica avanzata, senza disconoscere la gloriosa storia delle barche a motore open italiane.
La barca è dotata di motori elettrici ad alta efficienza alimentati da batterie al litio di ultima generazione. Il sistema di gestione energetica è automatizzato e garantisce un’autonomia variabile tra le 6 e le 12 ore in funzione della velocità e delle condizioni di utilizzo. Inoltre, alla base del foil posteriore vi sono dei
moltiplicatori di coppia, che aumentano le prestazioni dei motori principali, con minore dispendio di energia.
Parte dello scafo è ricoperto da pannelli solari flessibili ad alta efficienza, integrati in modo armonico con la struttura. I pannelli contribuiscono alla ricarica continua delle batterie durante la navigazione e in fase di ormeggio.
Lo scafo è realizzato con materiali compositi ultraleggeri e resistenti (fibra di carbonio riciclata e resine biobased).
Il sistema di foil consente di sollevare parzialmente lo scafo dall’acqua durante la marcia, riducendo la resistenza idrodinamica e aumentando l’efficienza energetica.
Il design della barca rompe con le convenzioni estetiche della nautica tradizionale. Linee fluide, superfici continue e forme organiche si combinano con un profilo dinamico, che richiama l’eleganza dei veicoli spaziali o degli organismi marini. Alcuni sistemi di supporto, come quello del display della plancia di comando e la seduta del pilota, o l’ancoraggio di prua, sono ottenuti mediante processi generativi, sempre più presenti nei progetti di avanguardia.
In contrapposizione alla linea filante della prua, la linea di coperta in poppa degrada progressivamente e si apre a compasso, svelando una spiaggetta ampia e comoda per i momenti di relax e in fase di ormeggio.
Questo progetto rappresenta un connubio tra estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente. L’adozione di energie rinnovabili, materiali eco-compatibili e tecnologie avanzate non solo riduce l’impatto ambientale, ma promuove una nuova visione della nautica come mezzo di esplorazione e relax nel pieno rispetto dell’ecosistema marino.
WAYRA non è soltanto il progetto di un mezzo di trasporto, ma un manifesto di innovazione sostenibile. Progettata per anticipare le esigenze della nautica del futuro, essa unisce tecnologia, efficienza energetica e design in una proposta unica, capace di trasformare radicalmente il modo di vivere il mare.
Menzione d’onore
Progetto assolutamente proiettato verso il futuro. La scelta di utilizzare propulsori aerei è molto originale.
Alberto Baldacci
“88 mh” di rientro dal futuro
Alberto Baldacci è un architetto e progettista italiano nato a Pescara il 24 aprile 1968. Laureato con lode in Architettura presso l’Università G. D’Annunzio di Pescara nel 2004 con tesi sulla progettazione industriale per la nautica, ha sviluppato una carriera caratterizzata dall’interdisciplinarità e dall’innovazione tecnologica, con particolare attenzione all’efficienza energetica, al design industriale e alla prototipazione.
Formazione e certificazioni
Oltre alla laurea in Architettura, Baldacci ha frequentato il Politecnico di Torino e l’Università di Ancona nelle Facoltà di Ingegneria Elettronica. Ha ottenuto numerose certificazioni e specializzazioni, tra cui quelle di:
- Esperto Gestione Energia (Energy Manager) certificato ACCREDIA AJA EUROPE;
- Professionista antincendio del Ministero dell’Interno;
- Coordinatore per la Sicurezza nei cantieri edili (CSP-CSE).
Attività professionale
Dal 2005, Baldacci esercita la libera professione. È amministratore del CRAD® (Centro Ricerche Architettura e Design), un laboratorio di ricerca applicata e prototipazione con materiali plastici compositi, tuttora attivo. Il suo ambito di intervento spazia dalla progettazione architettonica e ingegneristica all’efficientamento energetico, alla consulenza tecnica e alla progettazione di impianti fotovoltaici, eolici e geotermici.
Design industriale e innovazione
Baldacci ha sviluppato progetti di design industriale nel settore nautico e subacqueo, tra cui il moscone “Alby15” e l’imbarcazione “Katniss7.0”. Ha progettato sistemi di propulsione subacquei e lampade da arredo. Nel 2016 ha vinto il primo premio al concorso nazionale di design per la nautica “Sottocosta” con il progetto di un’imbarcazione da diporto e pesca di 7 metri. Negli anni successivi ottiene menzioni d’onore.
Attività culturale e divulgativa
Oltre all’attività professionale, Baldacci è impegnato in iniziative culturali e divulgative e partecipa a convegni di settore e su temi scientifici, anche come relatore
NOME
“88 mh – di rientro dal futuro”
CARATTERISTICHE:
imbarcazione ultraleggera, dotata di foils e propulsori a elica a funzionamento indipendente di tipo quadricottero.
‘88 mh’ di rientro dal futuro è l’imbarcazione che tutti vorrebbero avere. E’ l’imbarcazione che permette di solcare i mari in ogni condizione climatica. E se le condizioni sulla superficie non sono ottimali… beh, si vola !! Nel vero senso della parola!
L’imbarcazione infatti è dotata di 4 turbo propulsori elettrici a elica che in condizioni di navigazione normali la spingono fino a 88 miglia orarie (da cui il nome) planando sui quattro foils di cui è dotata; l’alettone di poppa stabilizza la navigazione. Superate le 88 miglia orarie, le eliche ruotano e l’imbarcazione spicca il volo e si alza oltre la superficie dell’acqua. E’ permesso anche il volo stazionario. Il rientro in acqua, la sera, al tramonto del sole, garantisce la ricarica degli accumulatori o la sosta in rada in intimità.
Lo scafo mostra linee avveniristiche ma concrete. Le quattro eliche possono rientrare nello scafo in alloggiamenti a prua e a poppa che garantiscono la custodia senza interferire con la vivibilità degli spazi interni.
Il pozzetto ospita il posto del pilota e del copilota, sedute comode intorno al tavolinetto a scomparsa. La paratia di poppa è ribaltabile per facilitare la discesa/salita in/dall’ acqua.
Gli ambienti sottocoperta hanno caratteristiche di vivibilità tipiche della categoria. La dinette è dotata di tutti i comfort: servizi cucina, servizio bagno, spogliatoio. La cuccetta è a 2/4 posti. la sottocoperta è accessibile attraverso il boccaporto dal pozzetto.
Evidenti sono alcune citazioni cinematografiche che si tramutano in linee morbide ed idro-fluidodinamiche dello scafo e sugli aspetti tecnici e tecnologici della proposta.
I materiali impiagati sono le leghe ultraleggere, fibre di carbonio, kevlar, vetri plastificati, legno marino. Le tecnologie: superfici ultra-lisce, propulsori elettrici, accumulatori ultraperformanti.
Un ulteriore “salto nel futuro” inoltre ha permesso di adottare nuovi propulsori e nuove forme di stoccaggio dell’energia attraverso gli accumulatori ultraperformanti.
Menzione d’onore
La piattaforma è abbastanza convenzionale, ma il guizzo è dato dall’idea dei progettisti di creare uno spazio “jolly” da adibire ad usi diversi, dal trasporto di cose e oggetti, alla pesca fino ad arrivare ad una vera e propria casa mobile da utilizzare anche in abbinamento con un’auto. Si vuole premiare l’innovazione, la sostenibilità ma soprattutto la realizzabilità immediata del concetto.
Antonio Lanzillo & Partners
“Sea Trotter”
Antonio Lanzillo, nasce a Milano nel 1976, si laurea al “Politecnico di Milano” ed entra nell’elite del design vince
ndo il Compasso d’Oro nel 2020.
Fonda nel 2001 il proprio studio di design Antonio Lanzillo & Partners oggi agenzia creativa internazionale sviluppa progetti di prodotto, comunicazione e strategia a 360° in molteplici settori: dall’arredamento d’interni all’ arredo urbano, dall’illuminazione all’elettronica di consumo, dall’orologeria alla mobilità.
La collaborazione come freelance con le archistar Marc Sadler e Rodolfo Dordoni e la collaborazione con importanti realtà come Repower, Indesit, Cucine Lube, Las Mobili di cui attualmente è anche Art Director, Technogym, Ghidini, Conte Group, Slide, Fontana Arte, La Ferrotecnica ed Elica, oltre alle interazioni continue con il mondo del progetto in Far East, gli hanno consentito di maturare negli anni una consistente esperienza in vari mercati e in varie tecnologie, rendendolo un progettista dinamico e creativo e permettendogli di conseguire diversi riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso Compasso d’Oro e altri come il German Design Award, il Good Design Award e il Red Dot Design Award. Tra i suoi caratteri distintivi emergono una precisa ricerca di originalità formale ed innovazione funzionale, uniti ad una particolare attenzione verso gli aspetti della sostenibilità.
Am
a definire il design creatività applicata al business e il suo stile è un’originale sintesi di continua ricerca, acuta osservazione, rapido intuito, instancabile curiosità, passione per l’innovazione, rispetto per il passato ed entusiasmo verso il futuro.
SEA TROTTER è un’imbarcazione innovativa da diporto concepita per offrire una nuova modalità di vivere il turismo nautico, combinando libertà di movimento, sostenibilità e accessibilità. Il progetto nasce dall’idea di sfruttare la roulotte – simbolo del viaggio su strada – come modulo abitativo galleggiante. Attraverso una piattaforma navale appositamente progettata, SEA TROTTER consente infatti l’imbarco e la trasformazione della roulotte e anche di un camper in un vero e proprio cabinato marino, offrendo l’opportunità di vivere un’esperienza unica in acqua senza dover utilizzare un’imbarcazione tradizionale.
Dal punto di vista tecnico, la versione in alluminio adotta un’architettura navale planante, con carena a V moderata pensata per garantire stabilità, sicurezza e comfort in navigazione anche a pieno carico. Lo scafo, realizzato in alluminio marino, combina leggerezza e robustezza, garantendo durabilità, resistenza alla corrosione e facilità di manutenzione. La struttura è modulare e prevede superfici rinforzate per il carico e l’ancoraggio di roulotte, camper, automobili o motociclette, oltre a un sistema di rampe integrate che semplificano l’accesso a bordo.
SEA TROTTER è un mezzo versatile: può essere utilizzato anche senza roulotte, attrezzando la poppa con elementi imbottiti per il relax, o caricando un veicolo a 2 o 4 ruote per non avere limiti negli spostamenti. Questa flessibilità lo rende adatto a diversi scenari d’uso, dal turismo familiare al noleggio stagionale e offrendo al campeggio nautico nuovi scenari.
Il progetto si distingue anche per l’approccio sostenibile: riduce l’impatto ambientale e i costi rispetto a un cabinato tradizionale, limitando l’utilizzo di risorse nella produzione e valorizzando moduli abitativi già esistenti. Inoltre, amplia l’accesso alla nautica da diporto, generando benessere e nuove opportunità di viaggio per un pubblico più ampio.
Fausto Melchiorre
“Eboat”
Sono un ex studente ISIA con una laurea in Industrial Design, a cui ho affiancato un master in Interaction Design conseguito a Lugano. Dopo la mia formazione, ho maturato esperienza come UX/UI designer e 3D interactive designer, collaborando con aziende sia italiane che internazionali. Da quasi due anni porto avanti Nocodo, il mio studio di design specializzato nell’esperienza uomo-macchina. L’industrial design così come la nautica, rappresenta una delle mie passioni più profonde, che oggi coltivo esplorandone le potenzialità neII’integrazione con le tecnologie emergenti.
lmmagina una giornata di sole, il lago o il mare che luccica intorno a te, e una barca che sembra fatta apposta per accogliere ogni tuo momento di libertà.
Eboat nasce proprio da questo sogno: un’imbarcazione semicabinata elettrica, silenziosa, versatile, progettata per adattarsi a ogni esigenza, sei metri di pura esperienza.
Pensata per chi ama la vita all’aria aperta, è perfetta per le uscite in compagnia di amici, in famiglia o con la persona che ami.
A poppa ti accoglie un salottino comodo e colorato, dove rilassarti con una bibita fresca, chiacchierare o semplicemente lasciarti cullare dal movimento dell’acqua.
A prua, uno spazio morbido e luminoso ti invita a sdraiarti al sole, abbronzarti, tuffarti nell’acqua cristallina o dedicarti alla pesca in piena tranquillità.>E quando senti il bisogno di staccare da tutto, basta entrare nella cabina anteriore per concederti un momento di riposo, al riparo, immerso nel silenzio del mare.
Eboat non è solo una barca, è un nuovo modo di vivere il tempo Iibero, in armonia con il mare e con le persone che ami. Scarica l’app, prenota e inizia la tua esperienza marina.
La barca è connessa al motore elettrico Mercury, già integrato con l’app per controllare Io stato della batteria, le rotte di navigazione e, grazie all’uso delle API, integrata con sensori in grado di prevedere possibili collisioni con altre imbarcazioni, tramite funzionalità di intelligenza artificiale.
MATERIALI IMBARCAZIONE
- Scafo in vetroresina.
- Interni con legno marino (Okumè) verniciato bianco.
- Cuscinerie con imbottiture nautiche resistenti all’acqua
Progetto molto affascinante indirizzato allo studio ed alla protezione dell’ambiente marino. Un micro-laboratorio galleggiante mobile dotato di un proprio drone per l’esplorazione. La rappresentazione grafica è abbastanza essenziale e appare molto indirizzata verso le studio degli spazi interni che sono molto originali con la timoneria disposta all’estrema prua.
Michela Marzullo e Eulalia Talamo
“EMTM GLIM”
Michela Marzullo, ingegnere originaria di Aquilonia, in Alta Irpinia, è laureata in ingegneria edile-architettura presso Università di Pisa. Spinta dalla passione per la nautica, ha scelto di approfondire il settore intraprendendo un master in Yacht Design presso Isia di Pescara.
Eulalia Talamo, originaria di Manfredonia, è laureata in Interior Design (laurea triennale) e in Product Design (laurea magistrale) a Firenze. La passione per il mare l’ha spinta a specializzarsi con un master in Yacht Design, unendo creatività e competenze tecniche.
EMTM (Environmental Marine Technology and Monitoring)
EMTM nasce come risposta concreta all’urgenza ambientale globale. EMTM è un laboratorio galleggiante progettato per due ricercatori, pensato per monitorare i cambiamenti climatici, studiare la biodiversità e contribuire alla protezione degli oceani. Al centro di questa visione c’è GLIM, un’unità volante: un drone umanoide tecnologico, capace di raggiungere i luoghi ostili per effettuare perlustrazioni e raccogliere campioni. GLIM è capace di trasmettere dati, ampliando il raggio d’azione della barca oltre i suoi limiti fisici. La barca è costruita con materiali innovativi, come i polimeri rinforzati, ultraleggeri e resistenti agli urti e al freddo, e aerogel per l’isolamento termico. Un sistema autoriparante a base di capsule di resina liquida garantisce maggiore durabilità, mentre rivestimenti idrofobici e anti-ghiaccio proteggono scafo ed elettronica. Gli interni dell’imbarcazione sono stati pensati con un design semplice ed efficiente. Procedendo da poppa verso prua, troviamo a sinistra un bagno e successivamente una dinette trasformabile: tavolo e sedute si convertono in una zona notte, ottimizzando lo spazio a disposizione senza sacrificare comfort. A dritta si sviluppa un’area di lavoro attrezzata per analisi e campionamenti, seguita da una cucina compatta ma funzionale, separata per garantire igiene e praticità durante le missioni. A prua, la postazione di guida è rialzata, garantendo una visuale ottimale. Sotto di essa si trova uno spazio dedicato allo stoccaggio di campioni e attrezzature scientifiche. Uno degli elementi chiave è il sistema avanzato di regolazione termica automatizzata. In base alla tipologia di missione e alle condizioni climatiche esterne, il sistema si adatta in modo dinamico. Sensori ambientali, materiali intelligenti e un algoritmo lavorano insieme per garantire un comfort termico ottimale durante ogni fase dell’esplorazione. EMTM è un equilibrio tra innovazione e ambiente: una base scientifica mobile per esplorare e salvaguardare la Terra.
Menzione d’onore
Il progetto, ispirandosi alle linee sinuose dell’omonimo pesce marino, interpreta con eleganza ed originalità le moderne tecnologie basate sulla navigazione su foils. Il risultato è un natante dal design innovativo che segna nuove linee stilistiche per le imbarcazioni del futuro.
Davide Pranzetti e Andrea Morocutti
“Mantys”
Mi chiamo Davide Pranzetti, nato il 3 maggio 2001 a Montelupone (MC). Dopo aver studiato Meccanica e Meccatronica all’I.I.S. “Enrico Mattei” di Recanati, ho scelto di proseguire gli studi all’UNICAM di Camerino con il corso in Disegno Industriale ed Ambientale, unendo tecnica e creatività. Oggi, nel 2025, sto frequentando un master in Yacht Design, esplorando un settore nuovo e affascinante, ampliando le mie prospettive e competenze nella progettazione nautica.
Mi chiamo Andrea Morocutti, nato a Roma il 04 dicembre 1995. Vivo ad Aprilia in provincia di Latina, da tutta la vita trascorro le mie estati in Sardegna viste le origini della mia famiglia. Questo mi ha portato a sviluppare negli anni un certo interesse nei confronti del mondo nautico. Da qui dopo essermi laureato a Roma in Design, ho deciso di intraprendere un percorso formativo presso il master di Yacht Design di Isia a Pescara.
Il nostro progetto nasce dall’osservazione della natura e dall’innovazione tecnologica, prendendo ispirazione dalla manta, un elegante e agile animale marino. La forma della barca riprende le linee sinuose e idrodinamiche di questo straordinario pesce cartilagineo, aprendo nuove possibilità nell’integrazione dei foils. Questo permette di ridurre la resistenza idrodinamica, aumentando la velocità e garantendo una navigazione più efficiente e sostenibile.
L’elemento distintivo della barca sono le due grandi ali laterali, capaci di chiudersi fino a rientrare nella misura natante di 3,5 metri. Alle estremità delle ali sono posizionati due idrogetti a propulsione elettrica, che garantiscono un’accelerazione fluida e silenziosa, rispettando l’ambiente marino. Appartenente alla categoria “dayboat”, questa imbarcazione è pensata per il puro piacere e divertimento di un’uscita in mare, offrendo un’esperienza piacevole e confortevole.
Il layout è concepito per la massima fruibilità e sicurezza. La barca è prevalentemente Open e sviluppata su un unico pagliolato, permettendo maggiore libertà di movimento a bordo. A poppa, due generosi divani prendisole creano una spaziosa area relax, completata da una spiaggetta a ribalta per estendere lo spazio a bordo. Alla fine del divano sinistro si trova una zona cucina compatta, con lavandino e piano cottura a induzione; segue un bagno ampio che permette di farsi la doccia al suo interno, garantendo comfort e praticità anche in un’imbarcazione di queste dimensioni.
Sul lato di dritta, il cockpit è integrato con il prendisole. Infine, a prua si trova un ulteriore pozzetto più raccolto, dotato di un tavolino a scomparsa che, abbassandosi e ruotando, si trasforma in un comodo letto matrimoniale. Questo spazio offre la possibilità di rilassarsi sotto le stelle, rimanendo comunque al riparo.
Scheda progetto
- LOA: 10 m
- BEAM: 3,46 m / 11,8 m
- PESCAGGIO: 2,35 m / 1,3 m
- LWL: 9,3 m
- DISLOCAMENTO: 4000/6000 Kg
- PROPULSIONE: Doppio idrogetto elettrico
- TIPOLOGIA: Day boat con foil
- MATERIALI: Alluminio, fibra di carbonio
Menzione d’onore
Il concetto dell’aliscafo elettrico affascina molti. Andrebbe sviluppato nel dettaglio per combinare elementi contrastanti rappresentati dalla velocità massima elevata (altrimenti l’aliscafo non si giustificherebbe) con le problematiche di peso, potenza e autonomia che sono il limite delle batterie.
Il progetto è bello ed equilibrato e sfrutta bene, dal punto di vista degli spazi, i vantaggi offerti dalla configurazione dello scafo e del sistema alare. Sono presenti molti dettagli legati alla funzionalità. A questo proposito si suggerisce di evitare la colorazione scura dove si cammina a piedi nudi.
Alessio Vasta
“Vanta-X”
Sono nato a Roma il 26 febbraio 2003 e ho sempre avuto una forte passione per l’arte e il disegno. Mi sono diplomato al Liceo Artistico “Angelo Frammartino”, dove ho seguito l’indirizzo di Design Industriale negli ultimi tre anni. Proseguire su questa strada è stata una scelta naturale, così ho deciso di iscrivermi all’ISIA di Pescara, dove sto completando il triennio in Design del Prodotto e della Comunicazione. Attualmente sono all’ultimo anno e mi laureerò a
luglio.
VANTA-X è una visione d’avanguardia nel mondo della nautica, un motoscafo hydrofoil di 10 metri pensato per ridefinire il concetto di velocità, comfort ed eleganza. Il suo nome richiama la manta – per la forma avvolgente dei foil che sembrano abbracciare lo scafo – e la “X”, simbolo di futuro e innovazione.
Pensata per chi desidera viaggiare rapidamente senza rinunciare al comfort, VANTA-X affronta una sfida spesso trascurata: garantire comodità assoluta anche su imbarcazioni compatte ad alte prestazioni. I grandi foil, che partono dalla parte superiore dello scafo e abbracciano l’intera barca, sollevano l’imbarcazione sull’acqua riducendo al minimo le sollecitazioni anche ad alte velocità. Ne deriva una navigazione stabile, silenziosa e reattiva, anche oltre i 45 nodi.
La propulsione full electric, supportata da pannelli solari e idrogeneratori, permette una navigazione a emissioni zero. Le eliche toroidali offrono efficienza, potenza e affidabilità, mentre i foil e l’ampia zona prendisole sono rivestiti da materiali fotovoltaici calpestabili, capaci di sfruttare ogni centimetro per accumulo energetico.
L’estetica nasce dalla contaminazione tra nautica, automotive e fantascienza. Le linee tese, le prese d’aria e i deviatori di flusso si ispirano alla Formula 1 e all’universo Lamborghini, con richiami evidenti al Wally Power 118. L’influenza sci-fi si riflette nelle geometrie e nelle superfici tese, pensate per evocare astronavi più che imbarcazioni convenzionali.
VANTA-X trasmette un messaggio preciso: lusso, libertà e alte prestazioni possono convivere.
Eleganza non significa lentezza; innovazione non esclude comfort.
Tutto, se progettato con cura, può coesistere.
Menzione
Un aliscafo che utilizza un sofisticato sistema per richiudere le ali e consentire la navigazione convenzionale. Il cuore “energetico” è un mini-reattore nucleare, una scelta coraggiosa e decisamente non convenzionale. Lo stile è rappresentato con linee tese che richiamano il nome del progetto e decisamente personali. Utile la presenza dell’ampio hard top che protegge il pozzetto e che potrebbe ospitare celle fotovoltaiche.
Luca De Laurentiis e Francesco Iavarone
“Kobus”
Luca De Laurentis, classe 1998, nasce nella città adriatica di Termoli.
Laureato in Design del prodotto e della comunicazione nel 2021 e in Design del prodotto nel 2023 presso l’ISIA Pescara Design, con il massimo dei voti (110 e lode) e diritto di pubblicazione, coltiva fin da bambino una profonda passione per il mare e per le tavole, iniziata tra le piccole vele degli Optimist e dei Laser, passando per lo skateboard, skimboard e surf .
Si appassiona infine alla progettazione nautica durante il suo percorso di studi universitari portato a termine con una tesi di progetto di una barca a vela da diporto . Attualmente frequenta il master in Yacht Design presso l’ISIA Pescara Design.
Francesco Iavarone, classe 1999.Laureato in design del prodotto e della comunicazione nel 2021 presso l’ISIA Pescara Design ha da sempre coltivato una passione per il mondo del design industriale, in particolare, per il mondo automotive. Inizia la sua attività come progettista con collaborazioni nel mondo della grafica e del prodotto e consegue un master di primo livello al Politecnico di Milano in transportation & automobile design (TAD14). Svolge un tirocinio formativo presso Reanult Group come exterior designer e nell’anno corrente inizia il suo percorso come studente del master in Yacht Design.
KOBUS è un concept di natante foiler a motore di 10 metri, ispirato alla forma e alla filosofia della katana giapponese , il nome infatti deriva da “Kobuse” una tecnica di forgiatura di queste spade. Il suo design affilato e geometrico fonde armoniosamente i linguaggi della nautica sportiva delle coppe america, dell’automotive futuristico e dell’aerospazio, creando un mezzo radicalmente innovativo. Il sistema di navigazione si basa su foil ad “ali di gabbiano” integrati nello scafo, che permettono due modalità operative: navigazione tradizionale (foil chiusi) o navigazione avanzata (foil aperti). Le tre ali, realizzate con struttura sandwich ad alta tecnologia, si estendono verso il basso e si aprono una volta attivate, garantendo portanza e stabilità. A completare il sistema, la propulsione è integrata nei profili alari immersi, che forniscono spinta per l’emersione e la manovrabilità in volo marino. Gli interni richiamano lo stile giapponese minimalista, riletto in chiave futuristica. L’ambiente è essenziale, silenzioso e immersivo, realizzato con un mix di materiali tradizionali reinterpretati e materiali sperimentali provenienti dall’ambito aerospaziale e della biomimetica marina (es. materiali intelligenti ispirati al comportamento della pelle dei pesci e delle alghe).Il cockpit, ispirato a quello dei jet supersonici e delle hypercar, è progettato per offrire un’esperienza di guida immersiva, reattiva e potente.
Il sistema propulsivo e gestionale prende il nome dai santuari portatili della tradizione giapponese: MIKOSHI.
È costituito da:
- Un reattore nucleare miniaturizzato a sali fusi, totalmente autocontenuto, sicuro, e privo di scorie radioattive.
- Un computer quantistico miniaturizzato che gestisce in tempo reale l’energia, la propulsione e la stabilità del mezzo.
- Un’intelligenza artificiale autonoma che apprende e ottimizza i parametri di navigazione, comfort e performance.
Questo progetto non nasce con l’intento di proporre una soluzione tecnica immediatamente realizzabile, né si pone l’ambizione di offrire uno studio ingegneristico dettagliato o fattibile nel breve periodo. KOBUS è una visione, un esercizio di immaginazione progettuale che guarda oltre l’orizzonte della tecnologia attuale, esplorando ciò che potrebbe essere. Un omaggio alla potenza della creatività, al dialogo tra cultura, estetica e innovazione, che ambisce a ispirare, più che a dimostrare. In un mondo dove spesso la funzionalità domina sull’immaginazione, KOBUS si propone come un rituale creativo, un sogno affilato che naviga tra passato e futuro.
Jean Daniel Germain e Valentín Gayán
“DAYSEA”
Sono nato il 2 maggio 1999 e studio Design del Prodotto all’ISIA di Pescara. Ho sempre avuto la testa tra le nuvole, immaginando come sarà il mondo tra 10, 100 o 2000 anni. Non mi interessa tanto prevedere il futuro, quanto inventarlo. Gioco con idee, materiali e forme come chi costruisce un puzzle senza istruzioni. Questo progetto non parla solo di barche: parla di possibilità. È una scusa per guardare oltre l’evidente, per mescolare intuizione e tecnologia, e per progettare non solo oggetti, ma anche domande.
Sono nato il 12 novembre 2001 e studio Design del Prodotto all’ISIA di Pescara. Credo che il design non sia solo forma o funzione, ma anche empatia. Mi interessa capire come gli oggetti possano migliorare la vita delle persone, renderla più semplice, più bella o semplicemente più umana. Questo progetto nasce da quella convinzione: che ogni dettaglio, se pensato con cura, può fare la differenza.
Daysea è uno yacht del futuro che unisce lusso, tecnologia avanzata e sostenibilità.
È avvolto da un esoscheletro rosso a forma di corallo che non solo ne definisce l’estetica futuristica, ma agisce come un essere vivente: filtra, respira e protegge il mare che lo circonda, così come il proprio scafo, contribuendo attivamente alla rigenerazione dell’ambiente marino.Il veicolo si guida in maniera completamente autonoma grazie a un sistema di navigazione intelligente, senza bisogno di cabina di comando. La propulsione è affidata a un motore nucleare di ultima generazione, silenzioso, pulito ed efficiente.
All’interno, il design è multifunzionale: un salone con un divano circolare diviso che può trasformarsi in letto aggiuntivo o lasciare spazio a un tavolo retrattile che emerge dal pavimento. La cucina è sostituita da un materializzatore di cibo, espressione di autosufficienza tecnologica.
L’intera imbarcazione è avvolta da vetri intelligenti che permettono di vedere l’esterno senza essere visti, adattandosi alle esigenze dell’utente.Dal salone si accede a una piccola sala guardaroba che conduce a un bagno futuristico e a una camera con un letto di lusso.
Ma Daysea non è solo una barca individuale: è pensata per far parte di un ecosistema esclusivo.
Diverse unità possono connettersi tra loro a una piattaforma centrale per creare la “Margherita degli Oceani”, una struttura modulare galleggiante pensata per ospitare eventi d’élite in mare. Solo gli yacht Daysea possono accedervi.
Questa comunità chiusa è composta da isole galleggianti che vanno da semplici sale a complessi che emergono e si immergono come boe abitabili, con hotel, abitazioni, negozi e supermercati.
Daysea ridefinisce il concetto di navigare: non è solo muoversi sul mare, ma abitarlo con visione, innovazione e lusso sostenibile.
Scheda Tecnica – Yacht Concettuale ‘Daysea’
Parametro: Nome dell’imbarcazione
Valore: Daysea
Parametro: Tipo di imbarcazione
Valore: Yacht concettuale futuristico e sostenibile
Parametro: Lunghezza (eslora)
Valore: 10 metri
Parametro: Larghezza (baglio)
Valore: 3.5 metri
Parametro: Altezza (puntale)
Valore: 3.2 metri
Parametro: Materiale principale
Valore: Materiale futuristico + rete corallina rossa
Parametro: Coperta
Valore: Senza cabina, coperta aperta, divani anteriori, ascensore (levitante) e piattaforma elevatrice per salire
Parametro: Propulsione
Valore: Energia nucleare (concetto compatto, pulito e silenzioso)
Parametro: Capacità stimata
Valore: 4-6 persone (stima)
Parametro: Uso previsto
Valore: Eventi in mare, struttura modulare
Parametro: Design speciale
Valore: Si unisce ad altre barche formando una struttura collettiva (La margherita degli oceani)
Parametro: Elemento distintivo
Valore: Eso-scheletro rosso avvolgente tipo corallo
Matteo Bisio
“Solarboat”
Mi chiamo Matteo Bisio, sono nato a Pescara il 13 Agosto 2002. Dopo il diploma conseguito presso l’istituto tecnico “Tito Acerbo” in turismo, ho frequentato il corso triennale di Design del Prodotto e della Comunicazione all’ISIA conseguendo la laurea nell’Ottobre 2024. Attualmente sono iscritto al Master di primo livello in yacht design sempre presso l’ISIA.
Sono un grande appassionato da sempre di navi e realizzo imbarcazioni utilizzando mattoncini LEGO progettandole con degli applicativi dedicati.
Per il tema ‘Barca del futuro’ presento Solarboat, una houseboat lunga quasi 10 metri e larga 3,5 metri, alimentata a energia solare grazie ai vetri fotovoltaici che fungono anche da normali vetrate oscuranti che in caso di nuvolosità riescono comunque a creare energia catturando la luce del giorno.
Come materiali oltre al vetro fotovoltaico abbiamo la tuga realizzata in vetroresina riciclata e lo scafo in alluminio, materiale riciclabile, che rende l’imbarcazione leggera e meno impattante per l’ambiente. L’imbarcazione è stata progettata principalmente per la navigazione su acque fluviali.
La particolarità di questa houseboat, oltre all’energia solare, è data dal fatto che è dotata di un sistema di propulsione a turbina tale che, quando le eliche ruotano generano energia elettrica e contribuiscono alla ricarica delle batterie. L’ispirazione è derivata dalla barca a vela Black Pearl che utilizza questa tecnologia.
Su Solarboat non sono presenti le tradizionali scale ma è stata posizionata rampa elettrica di poppa, attivabile sia dalla postazione di comando che da un pulsante posizionato vicino alla rampa.
L’arredo interno ricorda le ambientazioni dei film di fantascienza dove si vedono forme morbide e colorazioni chiare. Comprendiamo un area living con zona pilotaggio, un bagno, un tavolo vetrato con due sgabelli, un divano letto e cucina a induzione insieme a lavandino. Sul ponte superiore troviamo il secondo punto di pilotaggio con minibar e un prendisole.
Per l’illuminazione mi sono ispirato ad un sistema di cambiamento automatico dell’intensità luminosa che viene usato nel settore spaziale per dare agli astronauti la percezione del giorno e notte, ma viene utilizzato anche in alcune aree geografiche per rendere l’alternanza giornaliera.
Flavio Fatica
“Migaloo”
Flavio Fatica, architetto e perito, entusiasta del mare e curioso di navigazione a vela.
Ho conseguito nel 2017 la laurea in Architettura presso l’università D’Annunzio e parallelamente ho intrapreso la carriera di istruttore di vela conseguendo brevetti di federazioni prestigiose tra cui FIV e RYA.
Lavoro quotidianamente nella mia passione, le barche, ed ho intrapreso gli studi in Yacht Design presso l’istituto ISIA per ampliare il mio bagaglio culturale, “there’s always room for improvement!”
Le linee attingono dalla fluidodinamica della megattera, il cetaceo più maestoso dell’oceano con lunghe appendici laterali e pinna caudale a “V” molto pronunciata.
Il piano di coperta è ellissoidale. Il concetto di ergonomia tipica del natante, per antonomasia il walk-around, trova massima espressione dei percorsi di fruizione all’interno della geometria ellittica principale. I servizi e gli arredi ad isola sono integrati e comunicanti tra loro. Prendono forma con un inviluppo a nastro che nasce dal piano di calpestio collegando longitudinalmente prua e poppa.
La tuga, uno shelter a cupola, ha un ruolo aerodinamico chiave per l’ottimizzazione delle prestazioni e l’annullamento dell’attrito.
Nell’estradosso la cupola è coperta da nanocelle fotovoltaiche che generano energia necessaria ad attivare il processo di elettrolisi per la produzione di idrogeno, unico “carburante” a bordo da cui dipende il funzionamento di servizi e propulsione.
L’intradosso della cupola è rivestito da moduli Led screen a pannello flessibile che fungono da maxi display di bordo. Dà accesso ai dati di navigazione, ad un Private cinema e, attraverso una proiezione dell’ambiente circostante, funge da ampia finestra, richiamando il concept delle barche “pilot saloon” a vocazione oceanica.
La propulsione è data da un T-azi-foil per conduzioni a velocità ridotte e da due L-foil laterali mobili, la cui movimentazione ottimizza la stabilità. I foil laterali, muniti di motori turbojet, sostengono le planate ad elevatissime velocità. Da posizione iniziale a minimo baglio possono essere sollevati fino in posizione parallela alla acqua, il Flying setup, per volare.
L’intera gestione dell’imbarcazione avviene con comando vocale o da remoto tramite app Easy Crew direttamente dal proprio smartphone. La modalità GPS Super Easy Drive con l’ausilio dell’intelligenza artificiale rileva in autonomia l’intorno a lungo raggio e autopilota il natante.
Migaloo è una provocazione: la lentezza dell’andar per mare secondo i tempi della natura è stata sovvertita dall’uomo con barche velocissime e volanti. Le nostre intere vite corrono frenetiche ma statiche davanti agli schermi di pc e smartphone. Ecco perché lo shelter screen, oscurato dall’esterno, riproduce il mondo circostante all’interno come una finestra sul mondo ma sempre chiusa e dallo scafo permea la vita all’interno, sempre meravigliosa, come sa essere solo dietro allo schermo di un social.
Gian Luca Meli
“Whale 2025”
Gian Luca Meli, architetto libero professionista, laureato presso il Politecnico di Torino in architettura, design e design nautico e navale, nel corso degli anni ho avuto modo di lavorare a progetti di diversa tipologia e divsersa scala. Attualmente oltre la libera professione sto approfondendo la mia formazione con un master in yacht design.
Whale 2050 – La barca del futuro
Whale 2050 è un concept che ridisegna il turismo lacustre in chiave sostenibile, flessibile e immersiva. Un ecosistema galleggiante a zero emissioni, composto da houseboat modulari e isole artificiali tematiche, concepite come habitat esperienziali reversibili, leggeri e totalmente integrati nell’ambiente naturale.
Houseboat
Le houseboat, ispirate nella forma ai grandi cetacei, sono vere e proprie suite private sull’acqua: autosufficienti, intelligenti, dinamiche. Ogni unità è dotata di pannelli fotovoltaici, batterie di accumulo e sistemi di raccolta e filtraggio dell’acqua piovana. Un sistema basato sull’intelligenza artificiale monitora in tempo reale le condizioni climatiche e ambientali, ottimizzando i flussi energetici e adattando i consumi all’effettivo utilizzo.
Tecnologia adattiva e sistemi innovativi
A prua, una cupola trasparente in NautiChrom, un materiale innovativo a trasparenza adattiva, resistente e arrotolabile, regola luce e temperatura grazie a proprietà fotocromatiche, offrendo protezione e apertura visiva sul paesaggio. L’intera struttura esterna della houseboat è realizzata in speciali polimeri autoriparanti, capaci di reagire a piccoli danni e graffi attivando processi di rigenerazione superficiale, grazie a una rete interna di microcapsule che rilasciano sostanze rigenerative al bisogno, garantendo sicurezza e riducendo la manutenzione.
Spiaggette dinamiche e modularità fluida
Elemento chiave del progetto sono le spiaggette dinamiche: piattaforme galleggianti sganciabili e riconfigurabili, che si connettono tra loro o alle isole tramite un sistema magnetico intelligente e scambio di energia per induzione. Una volta sganciate possono trasformarsi in lounge, pontili, zone per eventi o mezzi per l’esplorazione autonoma. Sono realizzate in una lega a memoria di forma, che ne consente la trasformazione strutturale in tempo reale, con sedute e tavoli integrati a scomparsa.
Whale 2050 è un’idea di ospitalità nuova, pensata non solo per essere la barca del futuro ma anche come nuovo modo di abitare l’acqua.
Sajjad Rasmi
“Sunan”
Sajjad Rasmi, Laureato in Ingegneria Navale presso la Chabahar Maritime University e in Ingegneria delle Nanotecnologie presso La Sapienza Università di Roma, attualmente iscritto al Master in Yacht Design presso ISIA Pescara. Si occupa di ricerca applicata e progettazione nautica sostenibile.
SUNAN è una houseboat catamarano progettata come micro-residenza sostenibile, ispirata a una nuova visione del vivere sull’acqua. L’approccio progettuale unisce ricerca scientifica, estetica fluida e tecnologie avanzate.
Il rivestimento dello scafo è in nanocomposito a base di fluoruro di polivinilidene (PVDF) e nanoplatelet di grafene (GNPs), che conferisce superidrofobicità, resistenza alla corrosione e proprietà antibiofouling. Il materiale è stato testato presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Ingegneria del Mare (CNR-INM) e validato con simulazioni CFD su ANSYS Fluent, dimostrando significative riduzioni dell’attrito e miglioramento dell’efficienza.
SUNAN è spinta da un sistema completamente elettrico, alimentato da batterie e da pannelli solari trasparenti integrati nei vetri, per una produzione energetica continua e silenziosa. La struttura catamaranica garantisce stabilità, comfort e basso impatto ambientale.
Il design privilegia l’uso di materiali riciclati, legno certificato, superfici vetrate ampie e spazi funzionali. Il progetto è inedito e pensato appositamente per il concorso “La Barca del Futuro”, come sintesi tra tecnologia, sostenibilità e libertà abitativa.
Lara Guazzi e Sara Fradella
“Fukinsei”
Sono Lara Guazzi, nata a Milano il 06/06/2002.
Dopo aver conseguito la maturità scientifica, la mia passione per l’arte, il design e l’architettura mi portano a conseguire la Laurea di Primo Livello in Design degli Interni presso il Politecnico di Milano, con una tesi sulla nuova concezione della promenade nelle navi da crociera.
Nel mio percorso accademico ho sviluppato un interesse per gli allestimenti di interni nautici che mi hanno portata a iscrivermi al Master di Primo Livello in Yacht Design presso l’ISIA di Pescara.
Tra le mie peculiarità l’attenzione agli aspetti estetici e la precisione nel curare i dettagli.
Sono Sara Fradella, sono nata a Roma il 07/09/2001.
Dopo il diploma artistico, ho seguito il mio interesse per le forme degli oggetti e per l’attenzione ai dettagli, iscrivendomi al corso di Design Industriale presso l’Accademiadi Belle Arti di Roma, con lo scopo di conciliare questa inclinazione per il design conla mia passione per il mare, che ha sempre esercitato su di me un fascino irresistibile. Dopo un tirocinio presso uno studio di architettura navale e il conseguimento della laurea triennale, ho scelto di iscrivermi al Master in Yacht Design presso l’ISIA Design di Pescara.
Fukinsei
Tramandare la bellezza dell’asimmetria
Nel silenzio dei fiumi giapponesi scorrevano lente le yakatabune, antiche house boat tradizionali che nacquero nel periodo Heian, quando la nobiltà cercava nella natura uno specchio dell’anima. Erano salotti fluttuanti costruite interamente in legno progettate non solo per viaggiare ma anche come rifugi di bellezza e contemplazione.
Salire su una yakatabune significava abbandonare il tempo lineare, per lasciarsi cullare da un ritmo più antico, in cui la vita era un flusso lento e prezioso. Le pareti leggere lasciavano entrare il fruscio del vento, il suono dell’acqua e la luce del sole, in un continuum tra interno ed esterno.
Ogni dettaglio era pensato per celebrare il principio filosofico del Fukinsei che si basa sull’idea che la bellezza può emergere dall’armonizzazione di elementi asimmetrici che coesistono in un modo naturalmente equilibrato.
Galleggiando silenziosa sulla superficie di un fiume, come un bocciolo di ciliegio sospeso nel tempo, Fukinsei nasce dal desiderio di tramandare nella progettazione della house boat del futuro l’armonia dell’imperfezione e dell’asimmetria, la leggerezza e l’intimo contatto con la natura circostante.
Le curve morbide del suo involucro ricordano il guscio di una conchiglia; rappresenta un’architettura viva, un organismo organico, un corpo nato dalla sottrazione di materia.
Ispirato alle nervature di una foglia, l’elemento formale distintivo del progetto è la trama che avvolge parzialmente la superficie dell’imbarcazione. Questo pattern naturale, elemento sia estetico che strutturale, permette il passaggio della luce e dell’aria e favorisce l’integrazione con l’ambiente esterno.
Il principio del fukinsei guida ogni dettaglio: il volume abitato decentrato, che crea un passaggio al confine tra interni ed esterno, genera un’armonia instabile; le asimmetrie dell’arredo e della trama evocano movimento e vita.
L’interno, che sembra nascere da una linea curva continua, è silenzioso e fluido. L’assenza di ostacoli visivi crea un filo diretto che congiunge la poppa e la prua e si apre sul paesaggio, attraversando la zona giorno, i servizi e concludendosi nella zona notte.
I colori e le atmosfere, simboli di una tradizione del passato, si coniugano con l’innovazione tecnologia e i nuovi materiali, in un connubio che si propone di tramandare nel domani la bellezza dell’imperfezione e la riscoperta di una vita a misura d’uomo.
Scheda tecnica
Progettisti: Sara Fradella e Lara Guazzi
Nome: Fukinsei – Tramandare la bellezza dell’asimmetria
Tipologia: house boat ad uso ricettivo per brevi permanenze; navigazione in acque calme.
Utenti: 2/4 persone
Spazi a bordo: Zona notte, zona giorno attrezzata (con possibilità di 2 posti letto), servizio igienico, cucina, fly bridge con area relax e plancia di comando.
Propulsione: sistema di propulsione elettrico
Tecnologie:
- Vetri fotovoltaici: permettono di trasformare superfici trasparenti in generatori di energia, senza compromettere la visibilità (vetri con nanotecnologie fotovoltaiche integrate, che raccolgono energia da più angolazioni) per l’autoproduzione di energia e la gestione delle funzioni di bordo
- Materiali autorigeneranti con polimeri biomimetici: sono ispirati alla pelle umana, si riparano in caso di graffi, crepe o danni strutturali, riducendo i costi e migliorando la sicurezza (strutture multistrato con uno strato esterno protettivo e uno interno contenente agenti riparatori. Presentano delle microcapsule che rilasciano resina/gel autoriparante quando viene rilevato un danno.
- Bio-resine: derivate da alghe o batteri per ridurre l’impatto ambientale. Utilizzate per i rivestimenti e gli interni.
- Guida autonoma: basata su intelligenza artificiale per la gestione della rotta e l’evitamento degli ostacoli.
- Sensori avanzati: per monitorare condizioni meteo, profondità e consumi energetici.
- Plancia di comando: schermi, carte nautiche, informazioni alla navigazione e comandi proiettati attraverso ologrammi.
Dati tecnici principali
- Lunghezza fuori tutto: 10000 mm
- Larghezza fuori tutto: 3500 mm
- Altezza volume interno: 2200 mm
- Altezza complessiva house boat: 4200 mm
- Velocità massima: 5 kn
- Pescaggio: 700 mm
Cristina Asensio e Alberto Pedrajas Reina
“Ondina”
Sono Cristina Asensio, sono nata il 9 luglio 2004 e attualmente studio Product Design all’ISIA di Pescara. Sono sempre stato appassionato di design e di tutto ciò che ha a che fare con la creazione di oggetti che migliorino la vita delle persone. Amo imparare, sperimentare e trasformare le idee in realtà. Per me il design non è solo una carriera, ma un modo di vedere il mondo.
Sono Alberto Pedrajas Reina, nato il 22 maggio 2003. Sto studiando Design, una disciplina che mi permette di combinare creatività, analisi ed estetica per dare vita a idee che non solo comunicano, ma che connettono anche. Mi appassiona esplorare nuove forme di espressione visiva, sia attraverso il design grafi co che il design di prodotto. Cerco sempre di trovare quel perfetto equilibrio tra funzionalità e bellezza, perché credo che il design abbia il potere di trasformare non solo gli spazi, ma anche le esperienze e i modi di pensare. Ogni progetto è una nuova opportunità per creare qualcosa che ispiri e faccia la differenza.
Vi presentiamo Ondina, l’imbarcazione del futuro, concepita per offrire un’esperienza di pieno godimento in mare aperto. Si tratta di una house boat dal design minimalista, dotata di tutto il necessario per vivere a bordo per diversi giorni in totale comfort.
In porto, l’imbarcazione rimane completamente chiusa e compatta. Tuttavia, una volta in mare aperto, si trasforma: la parte posteriore si apre dando vita a un’ampia area relax, che include una jacuzzi estraibile e scalini estensibili per un accesso agevole al mare.
La distribuzione interna, da poppa a prua, comprende una zona soggiorno-pranzo ampliabile, una cucina con grande capacità di stoccaggio, plancia di comando, bagno completo e una camera matrimoniale a doppia altezza.
Uno degli elementi più distintivi di questo progetto è la prua, realizzata in un materiale strutturale trasparente. Ciò consente di godere, durante il giorno, di un’illuminazione naturale straordinaria all’interno, e di osservare il cielo stellato direttamente dal letto durante la notte.
Il resto dell’imbarcazione è costruito con materiali sostenibili, tra cui acciaio inossidabile, legno acetilato e tessuti realizzati con materiali riciclati.
Grazie a soluzioni tecnologiche avanzate, Ondina è completamente domotizzata ed è in grado di navigare in modalità pilota automatico.
In sintesi, è un’imbarcazione semplice ma progettata con cura per soddisfare le esigenze dell’utente del futuro.
Federico Russo
“All Boat”
Nato a Torremaggiore il 4 Febbraio 2001, con una passione sin da piccolo per il disegno, è diplomato al Liceo artistico Misticoni di Pescara e ha conseguito una
Laurea triennale in Design del prodotto e Comunicazione visiva presso l’Isia di Pescara. Attualmente laureando alla magistrale in Design del prodotto presso l’ISIA di Pescara.
Il concept di All Boat si ispira a una classica imbarcazione di circa 10 metri, ma rivolge più di uno sguardo verso il futuro. In questo progetto convivono innovazione tecnologica e un’attenzione particolare all’inclusività.
Già dal nome, All Boat, emerge la volontà di avvicinarsi ai concetti propri del Design for All, pur abbracciandone solo una parte: questa barca è pienamente accessibile a una persona in sedia a rotelle, ma non ancora inclusiva rispetto a tutte le possibili disabilità.
Tutte le barriere architettoniche sono state eliminate. Nel pozzetto, ad esempio, non è presente alcuno scalino, ma un sistema di binari che accompagna la sedia a rotelle e il passeggero in piena sicurezza da poppa a prua, fino al sottocoperta. Per accedere a quest’ultimo, il tradizionale tambuccio è stato sostituito da un montacarichi, agevolando così il passaggio tra gli ambienti. Nella zona delle cabine, oltre a curare l’altezza dei mobili ed eliminare ogni dislivello, è stato creato un ambiente completamente aperto, senza porte, ma comunque dotato di soluzioni per garantire la privacy.
Dal punto di vista tecnologico, l’obiettivo principale era quello di realizzare un natante alimentato da un’unica batteria, non ingombrante, capace di raccogliere e immagazzinare costantemente le energie disponibili nell’ambiente.
Questo è stato reso possibile grazie a tecnologie già esistenti, integrate con soluzioni innovative in fase di sviluppo. La prima di queste è il Bladeless Vortex, una turbina eolica senza pale, che sfrutta i vortici di pressione per generare energia in modo silenzioso.
Sulla parte superiore della tuga sono state installate piastre direzionabili con sensori fotovoltaici, in grado di seguire il movimento del sole. Alcuni vetri dell’imbarcazione sono stati realizzati con vetri selettivi, capaci di trasformare la luce solare in energia elettrica. Infine, le superfici esterne dello scafo sono state trattate con una speciale vernice fotovoltaica, ancora in fase di sperimentazione, che funziona come un pannello solare liquido.
L’abitabilità è pensata per crociere brevi di due persone sottocoperta, ma il pozzetto può accogliere diversi ospiti.
Sottocoperta troviamo una zona notte con letto matrimoniale, una cucina con fornelli a induzione, lavello e tavolo, e un bagno aperto, senza porte, dotato di pavimento traforato per consentire l’uso dell’intero ambiente come box doccia, con una parete che separa la doccia dal WC.
Per concludere, l’imbarcazione sarà dotata di un sistema di navigazione assistita con intelligenza artificiale e di un’antenna GPS per le emergenze, completando così le dotazioni di questa barca del futuro.